Riassunto analitico
Il presente lavoro di Tesi riflette fedelmente il mio interesse nei confronti dell’autore per l’infanzia Roald Dahl e la convinzione che i suoi testi, e in generale la Letteratura destinata all’infanzia, rappresentino uno strumento favorevole allo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. Nello specifico, l’elaborato intende mostrare e chiarire il ruolo privilegiato che la Letteratura per l’Infanzia assume nell’acquisizione e nello sviluppo di molteplici competenze e abilità del bambino. Il presente lavoro è articolato in quattro capitoli: due sono di carattere puramente teorico, il terzo si pone l’obiettivo di presentare e contestualizzare la figura di Roald Dahl; infine, l’ultimo è costituito dal caso di studio, ovvero dalla proposta di due progetti didattici condotti e realizzati rispettivamente alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria. In particolare, nel primo capitolo sono esposte le teorie di alcuni studiosi, tra cui Stefano Calabrese, Monika Fludernik, Jerome Bruner e molti altri, i quali si sono occupati, talvolta in ambiti e direzioni differenti, del testo narrativo come ambiente simulato della realtà nel quale il bambino incontra e conosce l’Altro, identificato nel personaggio finzionale. Per adempiere al suo ruolo di contesto simulato del reale, la letteratura per l'infanzia si avvale dei procedimenti che caratterizzano la competenza dello storytelling: il trasporto narrativo e l’identificazione narrativa, grazie ai quali il bambino viene coinvolto nel contesto finzionale del racconto, a tal punto da identificarsi emotivamente e cognitivamente con il personaggio della storia. Le ipotesi teoriche fin qui esposte trovano un riscontro, o meglio, il sostegno della ricerca neuroscientifica, in particolare della scoperta di una particolare tipologia di neuroni: i neuroni specchio, grazie ai quali l’individuo ha la facoltà di riflettere le azioni, i gesti e i sentimenti del personaggio finzionale, attraverso un processo di comprensione e di simulazione, creando in questo modo un nuovo mondo possibile. Il secondo capitolo dell’elaborato ha come oggetto la funzione essenziale che la letteratura per l’infanzia esercita per lo sviluppo delle competenze emotiva ed empatica nel bambino. Ancora una volta le teorie degli studiosi ricevono il supporto delle neuroscienze, le quali propongono il concetto di simulazione incarnata, identificato come il meccanismo che consente al bambino, e in generale all’uomo, di considerare le emozioni altrui come se fossero proprie, nell’ottica di un reale coinvolgimento corporeo. Il terzo capitolo del presente lavoro ha come obiettivo quello di presentare e contestualizzare in ambito storico e culturale la figura dello scrittore norvegese Roald Dahl. La biografia dell’autore risulta strettamente correlata alla presenza di taglienti tematiche all’interno dei suoi romanzi destinati al pubblico infantile, analizzati minuziosamente nel presente capitolo. Infine, l’ultimo capitolo rappresenta il caso di studio all’interno del quale vengono analizzate e verificate le proposte teoriche esposte nei capitoli precedenti dell’elaborato. Nello specifico, attraverso la presentazione e l’argomentazione delle attività svolte nel contesto scolastico e delle relative metodologie utilizzare, l'ipotesi secondo la quale la letteratura per l'infanzia costituisce un laboratorio emotivo è stata pienamente verificata. In particolare, i bambini della scuola primaria sono stati trasportati nell'ambiente ricreato da Roald Dahl nel romanzo Matilde; hanno conosciuto i personaggi stringendo metaforicamente con loro un rapporto emotivo e ne hanno riconosciuto le sensazioni e gli stati d'animo. Oltre a ciò, hanno acquisito e sviluppato la capacità di riconoscere, classificare e comunicare le proprie emozioni.
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