Riassunto analitico
L’obiettivo della presente ricerca è di validare lo strumento ideato da Jacobson (1995), finalizzato all’identificazione precoce delle difficoltà di lettura; tale strumento di screening è stato tradotto dallo svedese e adattato per la lingua italiana. Si tratta di due test a somministrazione collettiva: uno di lettura di lettere e l’altro di lettura di parole. La ricerca oggetto della presente tesi ha coinvolto 143 studenti di una scuola primaria dell'Emilia Romagna, a cui sono state somministrate le due prove collettive denominate "Letter Chain" e "Word Chain". Allo scopo di valutare la validità e l’attendibilità del test, sono state proposte a tutto il campione le prove di lettura 2 (di parole) e 3 (di non parole) tratte dalla DDE2 (Sartori et al., 1995; 2007) e la lettura di un brano (adeguato all’età degli studenti) tratto dalla batteria MT (Cornoldi e Colpo, 1995; 1998) –da tempo collaudate e utilizzate nella scuola italiana. Come mostrato dai risultati, nella prima fase di apprendimento della lettura, i bambini (in particolar modo quelli di classe prima) ottengono migliori prestazioni nelle prove di Letter Chain (avvalendosi di una strategia di tipo visivo); successivamente, durante le fasi più avanzate della scolarizzazione (a partire dalla classe terza), quando il processo di acquisizione della lettura risulta più automatizzato, passano a una strategia più di tipo lessicale, ottenendo punteggi più alti nelle prove di Word Chain.
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