Riassunto analitico
La tesi di Dottorato ha l'obbiettivo di indagare lo sviluppo della coscienza nazionale di una popolazione ungherese della Transilvania, i Székely [Secleri o Siculi in italiano]. Punto di partenza sono le categorie di identità etnica e nazionale. Basandomi sul binomio teorico costruttivisti-etnosimbolisti (la prima incentrata sull'idea di Nation-building, la seconda fondata sulla presenza di un retroterra etnico alla coscienza nazionale) ho voluto cercare i fattori ed i soggetti promotori dell'identità, rivolgendo l'attenzione alle istituzioni, ai riti e ai simboli che hanno favorito la trasmissione della cultura nazionale. Il periodo preso in considerazione, 1974-2004, è ricco di trasformazioni sociali e politiche. Esiste un primo periodo (1974-1989) in cui l'élite locale conquista uno spazio di manovra per difendere diritti culturali e linguistici, ed a cui si affianca la possibilità di sviluppo di una propria cultura popolare attraverso il movimento folk, le pubblicazioni e l'utilizzo limitato di simboli regionali. Dopo il 1982 si apre una fase di repressione nel quale le espressioni identitarie sopravvivono nell'illegalità, diventando simbolo stesso dell'opposizione al regime. Il secondo periodo, dopo il 1989, apre nuove possibilità ma anche difficoltà e paure che sfociano nella delusione per il cambiamento mancato. Il miglioramento dei diritti linguistici e del sistema educativo sono lenti e controversi; le tradizioni popolari trovano nuovi ostacoli nella diffusione della cultura occidentale, mentre la possibilità di utilizzare i simboli nazionali ungheresi fa arretrare l'identità seclera a favore di un sentimento di unione con la "madrepatria", l'Ungheria, tornata a difendere gli interessi delle minoranze. La nascita dell'RMDSZ (partito della minoranza ungherese di Romania) rafforza l'orientamento della comunità magiara a stare unita e a non sviluppare proprie identità locali per paura di frazionarsi. Questa tendenza termina con la nascita del Consiglio Nazionale Seclero (CNS), fra l'élite politica e culturale inizia una discussione attorno ai simboli ed ai rituali che porta alla definizione della bandiera seclera, alla diffusione dell'alfabeto runico ed al rafforzamento di altri eventi identitari. Il 2004 è un momento fortemente periodizzante non solo perchè il CNS sviluppa la propria attività definendo i progetti di autonomia territoriale, ma anche perchè fallisce il referendum sulla concessione della cittadinanza ungherese alle comunità estere. E'un momento di rottura all'interno delle regioni seclere; da allora prende forma una visione che pur non disconoscendosi dalla Nazione ungherese inizia a ragionare in termini propri. In conclusione i Secleri negli anni '70 sono riusciti a mantenere una propria peculiare identità grazie allo sviluppo di una propria cultura popolare. Gli anni '80 e '90, formalmente molto differenti, sono stati invece accomunati dalla sensazione di pericolo vissuto dalla minoranza. Questo ha fermato lo sviluppo di rivendicazioni identitarie separate, nonostante la cultura popolare, il folk, i simboli ed i rituali si siano continuati a diffondere. Dalla fine degli anni '90 l'identità seclera ha potuto iniziare a trovare più facilmente e apertamente appoggio all'interno di parte dell'élite politica e culturale che ha iniziato a formulare una strategia di ridefinizione dell'identità seclera.
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Abstract
This Phd thesis aims to investigate the development of national consciousness of the Hungarian popolutation of Transylvania, the Székelys [Szekler in English].
The starting points of the research are the categories of ethnic and national identity. The whole thesis is based on the constructivism and ethno-symbolism theory (the previous focused on the idea of Nation-Building, the forthcoming, on the presence of an ethnic background of the national consciousness).
I was intended to search the factors and the subjects of the promotions of identity, focused on the institutions, rituals and symbols that have favored the trasmission of national culture.
The period under examination (1974-2004) is rich in social and political transformations.
This period is divided in two. The first period lands between 1974-1989, in wich the local élite gets the role to defend cultural and linguistic rights. This period is also accompanied by the possibility of developing its own popular culture through the folk movement, culture publications, and also by the limited permission of the use of regional symbols. After 1982 this possibility is closed up as a result of the emerging of a new era characterized by repression. The expressions of identity for the Szeklers' became illegal and also symbol of opposition to the regime.
The second period, after 1989, opened new possibility, but soon degenerates in new difficulty and fears. After that emerge a sense of frustration for the lack of change. The improvement of linguistic rights and the education system have been slow and controversial; folk traditions are now obstacles by the diffusion of the west commercial culture; while the possibility of use openly hungarian symbols pull back the Szekler symbols in favour a feeling of union with the "motherland", Hungary, returned to defend the minorities. The bith of RMDSZ (minority party for the Hungarians living in Romania) strengthen the orientation of Hungarian community to stand united and not to develop local identities for the fear of fractionament.
This trend ends with the birth of the Szekler National Council (SZNC). The political and cultural élite had started a discussion about symbols and rituals that has led to the definition of the Szekler flag, to the emerging of the old runic alphabet and also to the strenghtening of other identity events.
2004 is an important year not only because the SZNC develops its activities by defining projects of territorial autonomy, but also because in Hungary the referendum fails about the grant of citizenship to the Hungartian minorities living outside the borders. It is a moment of rupture for the Szeklers. What gives a major importance to the Szekler identity is that since then they have had a stronger vision on themselves, without the rejection of Hungarian affinity.
In conclusion, the Székelys in the 70s have managed to maintain their own unique identity, through the development of its own popular culture. The 80s and 90s, formally very different ages, but they both had similar dangerous impacts on the Hungarian minority. This fact has stopped the development of certain identity claims, although popular culture, folk, symbols and rituals have continued to spread. Since the late 90s the Szekler identity has seemed to be more easily and openly support within the political and cultural élite, that has begun to formulate a strategy to redefine themselves.
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