Riassunto analitico
L’obiettivo della tesi è stato quello di indagare come attraverso la strategia del transfer of learning si abbia la possibilità di sviluppare le competenze interdisciplinari in tutte le aree del sapere. In particolare la ricerca si è concentrata sulle potenzialità della musica in quanto canale, linguaggio, trasmettitore di conoscenze e abilità per quanto riguarda le competenze logico-matematiche e motorie nei bambini di età prescolare. Viene analizzata l’educazione musicale sia come disciplina avente un proprio statuto, traguardi e specifici obiettivi, sia nel suo ruolo interdisciplinare e di potenziale collegamento in tutti i campi di apprendimento. Il primo capitolo si concentra sul quadro storico in cui si sviluppa un’educazione musicale caratterizzata da una pedagogia attiva. Viene descritto il percorso di sviluppo che compie dall’inizio del Novecento, attraverso compositori e educatori come Dalcroze, Orff e Kodály, che grazie a precursori della scuola nuova quali Dewey, Ferrière e Montessori, danno avvio ad una rivoluzione all’interno dell’educazione musicale, rivalutando la didattica tradizionale per fare spazio al puerocentrismo, ai laboratori e al gioco. Il secondo capitolo si pone l’obiettivo di essere una sorta di analisi approfondita sull’etimologia del concetto di transfer e sulle teorie comportamentiste e cognitiviste che hanno portato alla concezione attuale di trasferimento degli apprendimenti. Esso è indispensabile allo studente per apprendere nuove competenze, poiché l’acquisizione diviene strettamente correlata alla significatività logica delle conoscenze preesistenti, attraverso processi di assimilazione dell'apprendimento che sono ampiamente modellati dai metodi di insegnamento e dalle esperienze pratiche affrontate. Il terzo capitolo si riveste di una significativa rilevanza unendo la teoria alla prassi progettuale. Dopo aver affrontato in chiave più teorica la storia e gli studi che hanno posto le basi per lo sviluppo del transfer degli apprendimenti, in questi paragrafi vengono presentate le diverse declinazioni che si possono ottenere sia utilizzando la musica come ponte per l’acquisizione delle competenze logico-matematiche che motorie. Si affrontano, in primo luogo, le caratteristiche della disciplina musicale, che la vedono protagonista sia in ambito disciplinare che interdisciplinare. Qualifica che la porta ad essere indispensabile nella realizzazione di un apprendimento multidisciplinare e transdisciplinare. Successivamente viene presentato il progetto Doremat che vede la realizzazione di un’educazione musicale interdisciplinare ed utilizzata per favorire un apprendimento matematico concreto e motivante negli studenti. Infine, viene affrontato il connubio che si crea tra corpo e musica, delle diverse modalità di approccio globale al bambino riconosciuto nella sua unità di corpo-mente-emozioni e delle strategie di coinvolgimento attivo del bambino nel processo di apprendimento. Il quarto e conclusivo capitolo, dedicato a esemplificare concretamente le dinamiche operative sul campo, si propone di mettere in evidenza il lavoro di ricerca svolto attraverso il tirocinio presso una scuola dell’infanzia. Il progetto descritto è stato costruito attraverso i campi di esperienza relativi alla musica e alla matematica, anche se, grazie della loro interdisciplinarità, ci si è dovuto avvalere e si sono sviluppate attività che percorrevano altri ambiti di competenza, come quello motorio. Diventa chiaro e concreto come attraverso la strutturazione di attività e giochi che mettano in campo l’applicazione del transfer degli apprendimenti in bambini di età e livelli di apprendimento diversi, si possano accrescere le connessioni concettuali e operative che accumunano la struttura musicale a quella matematica e motoria.
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