Riassunto analitico
Con questo lavoro di tesi spero di riuscire a dimostrare che le Attività Assistite dagli Animali (AAA) possono sostenere l’apprendimento in ambito educativo, facilitando la relazione quando si rivela complessa. Diverse ricerche e altrettanti autori hanno prodotto documentazione per dimostrare i benefici ottenuti dalla collaborazione con alcune specie animali. Fra i tanti animali coinvolti nelle attività di pet therapy possiamo citarne diversi da affezione: cane, gatto, cavallo, asino e coniglio. Le ragioni per le quali in questa tesi mi soffermerò esclusivamente sul cane sono diverse: una di queste è sicuramente l’affinità speciale che mi lega al cane da sempre, ma molto più importante credo sia la possibilità di portare una testimonianza diretta, con dati raccolti sul campo che hanno coinvolto come coterapeuta proprio un cane. Negli ultimi anni la pet therapy ha catturato l’attenzione di diversi studiosi, cinofili, ed educatori che a volte hanno proposto approcci diversi rivolti allo stesso obiettivo. In ambito educativo un cane ben preparato può svolgere il ruolo di mediatore, stabilendo contatti attraverso canali che stimolano aspetti emozionali. Il cane riesce a relazionarsi con il diverso perché per indole interspecifica necessita dell’uomo e quando è solo vive cercando la relazione con l’essere umano. Nel capitolo 1, Il cane, presento il cane, descrivo le caratteristiche fisiche dell’animale che sarà coprotagonista per tutto il lavoro di tesi, la storia del suo addomesticamento, la coevoluzione con l’uomo, la socialità, gli istinti, le attitudini e il modo in cui è percepita la sua presenza dall’uomo. L’immagine del cane viene analizzata anche sul piano artistico e letterario, cercando di riassumere i sentimenti che hanno coinvolto autori e pubblico nel rappresentarlo. Nel sesto paragrafo evidenzio brevemente le utilità pratiche che hanno favorito la nascita e selezione delle razze canine riconosciute dalla Federation Cynologique Internationale (F.C.I.). All’interno di questo capitolo si trova anche un paragrafo dedicato al dobermann: la razza a cui appartiene il cane che ha svolto la parte sperimentale che sarà trattata nel quinto capitolo di questa tesi e per queste ragioni credo meriti un approfondimento. Nel capitolo 2, La pet-therapy, illustro la storia della pet therapy e come sono state scoperte certe potenzialità nella relazione uomo-animale; l'approccio zooantropologico alla pet therapy che considera l’animale come portatore di referenza e le linee guida nazionali redatte. Nel capitolo 3, Gli ambiti di attività delle I.A.A., analizzo i diversi tipi di intervento con gli animali riconosciuti dal Ministero della Salute: terapie assistite con gli animali (T.A.A.), educazione assistita dagli animali (E.A.A.) e attività assistite dagli animali (A.A.A.). Nel capitolo 4, Gli Interventi Assistiti con gli Animali (I.A.A.) come sostegno all’educazione nella scuola, descrivo la relazione bambino-animale, le caratteristiche di bambini che potrebbero essere coinvolti in un progetto, presento alcune storie e confronto gli obiettivi gli obiettivi che si possono raggiungere attraverso un intervento assistito dagli animali con le finalità delle indicazioni nazionali per lo sviluppo del curricolo (INN). Il capitolo 5, Onixie e l’esperienza con l’autismo, riguarda l’esperienza vissuta sul campo che ha coinvolto un’adolescente autistica e la coppia pet-partner composta da me e Onixie. I dati raccolti durante le sedute, dimostrano che la frequenza e la durata dei comportamenti problema, si riduce significativamente quando il cane è presente: la fruitrice si mostra più calma, concentrata e collaborativa. La mediazione di Onixie ha favorito la relazione di G. con le altre persone e maggiore attenzione verso le attività proposte. In una società che limita i tempi e la qualità delle relazioni, l’interazione con il cane può essere un supporto anche in ambito educativo.
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