Riassunto analitico
La presente tesi ha per oggetto lo studio di siti archeologici di periodo romano, che hanno caratteristica comune di essere stati destinati ad uso rurale ed essere ubicati nella penisola italiana: 6 siti in Toscana (Cinigiano-Grosseto) e uno, di grande estensione, in Sicilia (Philosophiana-Enna). Le ricerche sono state condotte nell’ambito di progetti internazionali con l’Università della Pennsylvania e con l’Università di Cambridge. I progetti combinano ricerche archeologiche con analisi geomorfologiche, archeobotaniche e zooarcheologiche, concentrandosi sul mondo contadino romano: dieta, sfruttamento delle risorse locali, dinamiche sociali ed economia. I siti toscani sono datati tra il II secolo a.C. e il VI secolo d.C., mentre la ricerca archeobotanica in Sicilia ha interessato il periodo VII-XI secolo d.C. di Philosophiana. Obiettivo principale della ricerca è tracciare le caratteristiche principali dell'economia rurale e delle sue connessioni con caratteristiche ambientali locali e regionali. Alla palinologia è stato affiancato lo studio dei microcarboni e dei microreperti biologici non pollinici (NPP), che sono informativi degli aspetti paleoecologici, soprattutto a scala locale. Infine, lo studio dei carboni archeologici, in parte condotto presso l’Università di Limoges (Francia), ha permesso di ottenere dettagli sulle risorse boschive.
Sono stati esaminati 110 campioni palinologici, 77 provenienti dalla Toscana e 33 dalla Sicilia; in ogni campione sono stati identificati granuli pollinici, palinomorfi non pollinici e microcarboni. Inoltre, sono stati determinati 177 macrocarboni, 93 provenienti dai siti toscani e 84 da Philosophiana. L’esame dei dati è stato completato dalla integrazione dei risultati ottenuti dallo studio dei semi/frutti portati alla luce negli stessi siti. Tutti gli spettri pollinici (toscani e siciliani) riconducono a un paesaggio a bassa copertura forestale, sempre < 20% (ca. 12% in media), con valori decisamente più bassi a Philosophiana (Legnose < 2%, con prevalenza di Quercus-quercia). Principali elementi boschivi sono querce caducifoglie e Pinus-pino (3-4%), a cui si accompagna la macchia mediterranea (2%); i boschi igrofili (< 2%) testimoniano la presenza di corsi d'acqua. Le colture arboree sono rappresentate da olivo e vite (<1%), deboli testimoni di uliveti e vigneti ad una certa distanza dai siti. Cichorieae (40%) e Poaceae (8%), piante tipiche delle aree aperte destinate a pascolo sono indicatori di frequentazione antropica, con i cereali (4%). I dati mostrano che nel territorio era praticata un’attività agricola complessa basata sulla rotazione dei campi di cereali, alternati a prati/pascoli e alcuni appezzamenti con piante fruttifere. Tra gli NPP, i funghi coprofili (Sordaria e Sporormiella tipo), legati alla presenza di escrementi, e le uova di parassiti intestinali (Dicrocoelium e Trichuris) sono associati a pratiche di pastorizia/allevamento. Di particolare interesse risultano, inoltre, le spore di funghi parassiti dei cereali (Puccinia e Tilletia), che supporta l'evidenza pollinica di campi di cereali. La presente ricerca ha permesso di ottenere nuovi dati su ambiente naturale e influenza antropica nel paesaggio toscano e siciliano di età romana. La ricostruzione paleoambientale del territorio occupato dai siti, descrive una complessa paleo economia, evidenziando una grande importanza di pascolo/allevamento del bestiame, costantemente affiancate da cerealicoltura con tracce di olivicoltura e viticultura. Il dato di maggiore interesse che emerge dalla mia ricerca archeobotanica è la rotazione dei campi come pratica principale nel mondo agricolo romano, inizio di un intenso utilizzo del territorio.
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Abstract
This thesis deals with the study of archaeological sites of the Roman period. Their common features are the site destination to rural use and the localization in the Italian peninsula: 6 sites are in Tuscany (Grosseto-Cinigiano) and one, very extended, is in Sicily (Philosophiana-Enna). The research was carried out thanks to international projects lead with the University of Pennsylvania and the University of Cambridge. The project, combining archaeological research with geomorphological, archaeobotanical, and zooarchaeological analyses, focuses on the Roman rural world: diet, exploitation of local resources, social dynamics and economy. The Tuscan sites are dated between the II century BC and the VI century AD, while the archaeobotanical study in the Sicilian site covered the VII-XI century AD period.
The principal objective of the research is to identify the main features of the rural economy, and its connections with a characteristic local and regional environment. The palynological analysis was integrated with the study of microcharcoal and non pollen palynomorphs (NPP), which both are informative, especially at a local scale, of palaeoecological aspects. Moreover, the study of archaeological charcoal, in part conducted at the University of Limoges (France), allowed obtaining more details on the forest resources that were present in the studied areas.
110 pollen samples were examined: 77 from Tuscany and 33 from Sicily. In each sample, pollen grains, NPPs and microcharcoals were identified. Moreover, 177 macrocharcoals were determined: 93 from Tuscan sites and 84 from Philosophiana. Data analysis was integrated with the results obtained by the study of seeds / fruits collected from the same sites.
All pollen spectra (from both Tuscany and Sicily) lead back to a landscape with low forest cover, always <20% (12% on average), with lowest values recorded in Philosophiana (woody pollen <2%, with prevalence of Quercus-oak). Main woodland elements are deciduous oak and Pinus-pine (3-4%), combined with the Mediterranean scrub (2%); hygrophilous woods (<2%) testify to the presence of watercourses. Cultivated trees are represented by olive trees and grapevines (<1%), which prove a weak presence of olive tree groves and vineyards far from the sites. Cichorieae (40%) and Poaceae (8%) are typical of the open areas, used for pasture and indicators of human frequentation. Also cereals reflect the presence of human communities (4%). Data point to the complex agricultural activity that was practiced in those territories, based on the rotation of cereal fields alternated with grassland / pastures and some plot of land with fruit plants. Among NPPs, coprophilous fungi (Sordaria and Sporormiella type), connected to the presence of excrements, and eggs of intestinal parasites (Dicrocoelium and Trichuris), are associated with pastoralism / breeding. Of special interest, the spores of parasitic fungi of cereals (Puccinia and Tilletia) support the palynological evidence of cereal fields.
This research allowed obtaining new data on the natural environment and the human influence on the landscape in Tuscany and Sicily during the Roman period. The palaeoenvironmental reconstruction obtained from these sites describe a complex palaeoeconomy present in the territory. This reconstruction highlights the great importance of pasture / livestock breeding, supported by cereal fields and traces of olive tree groves and viticulture. The data of greatest interest that stands out from this archaeobotany research is the use of crop rotation as main field practice in the Roman agricultural world, which marks the beginning of an intensive land use.
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