Riassunto analitico
La tesi tratta del percorso intrapreso dalla Regione Emilia Romagna sulla qualità dei servizi per l’infanzia, a partire dalla metà degli anni Novanta, fino al 2012 con la delibera delle “Linee guida sperimentali per la predisposizione del progetto pedagogico e della metodologia di valutazione nei servizi educativi per la prima infanzia” e con la rielaborazione delle Linee guida da parte della Provincia di Forlì-Cesena. L’ultimo capitolo tratta l’esperienza di tirocinio svolta all’interno del Comune di Modena nell’Ufficio qualità dei servizi, che confronta e analizza differenti servizi convenzionati del Comune. L’elaborato si suddivide in tre parti: la qualità del progetto pedagogico, la valutazione della qualità dei servizi dell’Emilia Romagna e l’Ufficio qualità Zero Sei del Comune di Modena. Il primo capitolo approfondisce l’indice ragionato del progetto pedagogico espresso nelle Linee guida deliberate da Regione Emilia Romagna nel luglio del 2012 e si compone: di una premessa, delle finalità che il servizio si pone, della struttura organizzativa del servizio e della progettazione e organizzazione educativa del servizio. La progettazione e organizzazione educativa si basa sull’attività collegiale del gruppo di lavoro e dei coordinatori pedagogici; inoltre collega fra loro aspetti del contesto educativo, della partecipazione e relazione con le famiglie e del rapporto con il territorio, il funzionamento del lavoro di gruppo e la valutazione. Il secondo capitolo ha ripercorso la riflessione sulla qualità, non solo educativa nei servizi per l’infanzia intrapresa della Regione Emilia Romagna. Negli anni Novanta si identificano i diversi tipi di qualità di cui si compone il nido: la qualità educativa, la qualità percepita dalle famiglie, la qualità organizzativa e la qualità gestionale. La valutazione diventa un mezzo per riflettere sugli strumenti fino ad allora utilizzati, trasformandosi in un dispositivo di rilettura critica della realtà e del proprio sistema di valori capace di attivare un processo di coscientizzazione in grado di modificare la realtà grazie alla consapevolezza acquisita. Nel 2004 il Comune di Forlì Cesena, partendo dall’idea di qualità come processo, che rimanda ad una visione di nido complessa, che interessa tutti gli attori coinvolti nel processo di costruzione che è sia processo di apprendimento che di cambiamento del proprio modo di pensare e organizzare il servizio, crea un nuovo strumento di autovalutazione del servizio chiamato S.C.I.N. (Strumento di Condivisione/Costruzione Identità Nidi). Nel 2012 la Regione delibera le “Linee guida sperimentali per la predisposizione del progetto pedagogico e della metodologia di valutazione dei servizi educativi per la prima infanzia” che considerano la valutazione in un’ottica formativa, inserendola in un processo di ricerca-azione basato sugli incroci e i confronti dei diversi punti di vista. A conclusione momentanea di questo percorso la provincia di Forlì-Cesena rivede lo S.C.I.N. alla luce delle Linee guida, creando S.P.R.I.N.G. (Strumento per lo Sviluppo di Processi Riflessivi e Indagini valutative nei Nidi da parte dei Gruppi di lavoro educativi) che stabilisce uno sviluppo, ma mantiene le peculiarità pedagogiche e metodologiche del CPP di Forlì-Cesena. Il terzo capitolo si concentra sull’Ufficio qualità dei servizi Zero Sei del Comune di Modena: ne viene spiegata la nascita, lo sviluppo e le sue funzioni. Nello stesso capitolo trova spazio l’esperienza di tirocinio svolta tra maggio e giugno 2014. Il capitolo si conclude con l’analisi dei punti di forza e di debolezza per ogni servizio e il raffronto tra servizi appartenenti allo stesso ente gestore.
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