Riassunto analitico
Il presente lavoro parte da una riflessione sulla narrazione come strumento proprio dell'essere umano, che si afferma attraverso il racconto di sé all'altro: narrare implica una relazione basata sulla reciprocità, sullo scambio, sul dono di sé a chi ci è accanto e ascolta la nostra storia. Nel primo capitolo mi sono soffermata sul valore della narrazione nella scuola dell'infanzia come metodo educativo-didattico funzionale allo sviluppo dell'emergent literacy, sulle modalità e sugli stili di lettura, sui generi testuali più adatti e mi sono focalizzata sugli albi illustrati e sui silent book. Nel secondo capitolo ho illustrato teorie e approcci pedagogici e psicologici recenti che analizzano il meccanismo cognitivo della comprensione. Ho poi confrontato la funzionalità di tale attività cognitiva applicata ad un testo verbale e ad un testo visivo. Il terzo capitolo è dedicato alla “narrazione” della realizzazione del mio tirocinio inserito nel modulo a progetto Arte e Letteratura per l'Infanzia realizzato in una scuola statale dell'infanzia. Il progetto ha previsto la realizzazione di attività legate alla narrazione, alla lettura, alla comprensione del silent book “Indovina che cosa succede. Una passeggiata invisibile” di Gerda Muller e alla “manipolazione” di questo testo attraverso modalità espressive artistiche ispirate al metodo Bruno Munari legate al significato del lasciare traccia, che hanno permesso ai bambini di narrare e narrarsi. Nel quarto ed ultimo capitolo ho illustrato e riflettuto sul percorso universitario teorico e pratico frequentato. A questo capitolo seguono le conclusioni inerenti alla dissertazione.
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