Riassunto analitico
Questa tesi è dedicata allo studio della diseguaglianza di alcune società del passato. Nella prima parte si fornisce un quadro teorico sul tema della diseguaglianza nella distribuzione dei redditi e della ricchezza. Vengono presentati nel dettaglio gli indici di diseguaglianza, in particolare l’indice di Gini e l’indice di Atkinson, e si presentano le forme statistiche standard che possono essere assunte da una distribuzione dei redditi, con particolare attenzione alla distribuzione paretiana. Nella parte centrale del testo si analizzano tre società antiche (Impero Romano nel 14 d.C., Verona nel 1409 d.C. e Firenze nel 1427 d.C.): dopo una introduzione storica, si presenta la loro struttura sociale, demografica ed occupazionale. Si applicano poi i metodi descritti nella prima parte per analizzare il fenomeno della diseguaglianza in queste tre realtà. Per ciascuna infatti si calcolano l’indice di Gini e l’indice di Atkinson; inoltre si fornisce una rappresentazione grafica delle grandezze più importanti. Si presenta la Inequality Possibility Frontier (IPF), che lega il valore massimo assumibile dall’indice di Gini allo sviluppo economico di una società, inteso come rapporto tra valore del reddito disponibile e salario di sussistenza, e si mostrano empiricamente i limiti di questa teoria una volta usciti dall’analisi di società a basso reddito relativo. Nella terza parte si parte dai risultati trovati nella seconda per poter costruire un indice che tenga conto di vari aspetti della vita umana (in particolare speranza di vita alla nascita, reddito disponibile in parità di potere di acquisto e diseguaglianza), prendendo come base l’attuale Indice di Sviluppo Umano (HDI) utilizzato dall’ONU. Saranno presentate due varianti di quest’indice, relativa ed assoluta, inserendo anche nell’analisi una quarta realtà: l’Italia contemporanea. In questo modo si studiano gli eventuali legami di interdipendenza che esistono tra le variabili considerate e la loro persistenza nel tempo. Si presenterà anche l’Indice di Consumo di Cereali (ICC), che ho creato per evidenziare la quota di spesa media destinata, per ogni realtà considerata, al consumo di grano ed altri cereali, sulla quantità totale acquistabile: in questo modo si ottiene la quota di spesa in beni di primissima necessità, che può essere considerato un indice dello sviluppo di una comunità.
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