Riassunto analitico
La tesi in questione vuole analizzare le migliori strategie di comunicazione per introdurre, consolidare ed ampliare l’esportazione del vino italiano verso il mercato cinese, prendendo spunto non solo dall’attuale situazione dei dati di vendita e gradimento, ma riflettendo su quanto è stato fatto (o meglio non è stato fatto) per creare i presupposti di una vantaggiosa diffusione presso il mercato cinese. A tutt’oggi, infatti, i dati confermano che il pacchetto di vendita del nostro paese in questo enorme bacino si limita ad un 6 per cento dell’intero fatturato, continuando a pagare un prezzo altissimo per essere giunta in ritardo su tale piazza rispetto a nazioni concorrenti seppure oltremodo attigue quali la Francia. I consumatori cinesi ignorano il vino italiano, almeno fino a vent’anni fa. La tesi ripercorre la storia della vite nel mondo, la sua produzione, i consumi, gli scambi internazionali, ed analizza come il mercato cinese sia sempre rimasto un approdo sconosciuto ai produttori italiani. Nella storia e nella produzione del vino in Cina non esiste traccia di influsso italico, né si annoverano significativi gradi di apertura del mercato, o flussi di importazione, nemmeno includendo mercati alternativi quali Hong Kong o Singapore. Al contrario, paesi forse più lungimiranti quali la Francia hanno saputo nel corso degli eventi costruire una cultura sul vino francese, e, pur producendo un prodotto sicuramente non superiore al nostro, sono riusciti a bloccare l’infiltrazione di altre nazioni giocando su un modello di stile, qualità e raffinatezza. La tesi, quindi, propone come soluzione per reagire al trend negativo del mercato di educare il consumatore cinese ad un uso più corretto ed intelligente del prodotto offerto, puntando sulla qualità della merce in vendita, attraverso una adeguata campagna pubblicitaria di sensibilizzazione, che può essere identificata tramite fiere, wine testing, incontri di novel cousine, ed addirittura inserendo il prodotto finale in un contesto di un percorso eno-gastronomico che aiuti il consumatore cinese ad avvicinarsi alla raffinatezza, alla delicatezza ed alla ricercatezza della cucina italiana, anche per giustificare il prezzo finale ancor oggi piuttosto elevato della bottiglia offerta sul mercato, capace di raggiungere un prezzo sette volte superiore a quello venduto sul nostro territorio. L’elaborato in questione, infine, dopo aver tracciato la figura tipica del consumatore cinese, approfondendo i suoi acquisti, le modalità di somministrazione e le sue preferenze, punta ad individuare, concretamente, quali possono essere gli eventi, le principali fiere del settore, i progetti più fattibili che possano fare breccia nel cuore di una nazione desiderosa di esibire gli status simbol dell’Occidente, quali validi trofei per mostrare i progressi di un mercato in ascesa. Chiaramente non rimangono da sottovalutare tutti gli effetti indotti dalle strategie di marketing, quali il prezzo finale del prodotto, il suo posizionamento nella scala dei desideri, e la capacità di raggiungere tale vetrina come condizione imprescindibile dell’attuale economia.
|