Riassunto analitico
Con il Decreto legge 22 giugno 2012 n.83 convertito in legge 7 agosto 2012 n. 134 sono state apportate delle importanti modifiche alla disciplina del concordato preventivo. In particolare è stato introdotto il concordato in bianco ovvero il ricorso che viene presentato al Tribunale dove si esprime la volontà, da parte del debitore, di presentare una proposta ed un piano ai creditori, ma riservandosi di depositare questi ultimi e l’ulteriore documentazione entro il termine fissato dal Tribunale compreso tra sessanta e centoventi giorni. Questa possibilità è stata fornita per agevolare l’accesso all’istituto e per offrire maggiore flessibilità al soggetto ricorrente. La mia tesi inizia con una breve introduzione dedicata alla storia dell’istituto cardine ovvero il concordato preventivo per proseguire nei successivi capitoli con uno studio più dettagliato dei singoli aspetti caratterizzanti la procedura. Ho infatti approfondito aspetti come la descrizione delle condizioni di ammissibilità, l’esplicazione del contenuto della domanda, gli effetti che la domanda porta alla società debitrice, le interferenze con il procedimento prefallimentare, i rapporti con gli accordi di ristrutturazione dei debiti ed infine il ruolo del commissario giudiziale e del professionista attestatore. Ho inoltre dedicato un capitolo ai vantaggi che il concordato in bianco produce al soggetto ricorrente ovvero l’opportunità per questo, presentando la domanda, di provocare l’immediata applicazione degli effetti del concordato standard tra cui l’automatic stay. Non essendo ovviamente questo istituto esente da obblighi nei confronti del Tribunale ho continuato l’elaborato descrivendo i doveri stabiliti dal legislatore per il periodo concesso tra cui ad esempio quello di dover fornire informazioni relative alla gestione finanziaria dell’impresa e chiedere l’autorizzazione a svolgere atti di straordinaria amministrazione. Ho inoltre dedicato un capitolo allo studio delle numerose critiche sorte con l’introduzione della procedura essendo questo stato utilizzato in modo degenerato e spesso abusivo solo per prendere tempo e posticipare il fallimento invece che essere utilizzato per trovare i mezzi per sostenere la ripresa. Ho infine completato l’elaborato con riferimenti a un caso pratico particolarmente interessante del Tribunale di Bologna nato come concordato in bianco e sfociato poi purtroppo in fallimento.
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