Riassunto analitico
La scuola dell’infanzia ha affrontato negli ultimi decenni un’evoluzione profonda dedicando molto studio ed esplorazione ai nuovi paradigmi dell’apprendimento e all’influenza che lo spazio occupa all’interno delle dinamiche educative. Questa tesi vuole ragionare sull’ambiente didattico inteso come dispositivo formativo essenziale per creare dentro l’istituzione scuola, luoghi dove fare cultura e dove star bene insieme. Edifici piacevoli in cui realizzare esperienze che rispettino il bisogno di ciascuno di avere uno spazio dedicato, non solo per i bambini ma per tutti coloro che danno vita e fanno parte di questa realtà. Si focalizza l’attenzione sul concetto pedagogico degli spazi che deve essere legato in senso profondo alla relazione educativa. Senza quest’ultima si avrà solo un eccellente contenitore, privo di anima e significato. Un team di insegnanti che decide di costruire o ristrutturare una scuola per seguire una nuova identità pedagogica, dovrà avviare un percorso che approda nell’interdisciplinarità, tra le scienze dell’educazione e quelle della progettazione (architettura, design). Questo rapporto tra pedagogia e architettura riesce difatti a generare un processo di analisi e valutazione critica sull’identità della scuola. Proprio per realizzare questa evoluzione che accoglie il cambiamento culturale attribuito alle nuove generazioni, la comunità educante può trovare nel metodo della progettazione condivisa del profilo pedagogico-didattico della scuola, un mezzo per ottimizzare la propria azione. Da qui il bisogno di strumenti in grado di condurre gli operatori scolastici verso una prospettiva decentrata dell’ambiente educativo, che riflette su idee di qualità chiare ed esplicite. Viene così presentato e approfondito uno dei dispositivi più conosciuti nel mondo scolastico per sollecitare processi di miglioramento. L’AVSI è appunto uno strumento inerente alla valutazione di qualità nella Scuola dell’Infanzia, “commissionato” a un gruppo di ricercatori italiani dal Servizio Nazionale per la Qualità dell’Istruzione. Costituito da quattro scale ordinali relative a: L’esperienza educativa (A), Le attività professionali (B), Gli adulti e i loro rapporti (C) e Le garanzie (D), consente di elaborare il profilo di una qualsiasi scuola dell’infanzia italiana generando una riflessione, proprio sui fattori che ne garantiscono la sua qualità. Per indagare da vicino gli studi fin qui apprezzati, una ricerca sperimentale all’interno di una scuola dell’infanzia, va a confermare la spendibilità dello strumento AVSI e soprattutto la sua attitudine nel provocare stimolanti riflessioni utili all’evoluzione inizialmente ambita. Il dispositivo di valutazione essendo molto articolato, è stato creato per essere utilizzato in differenti modi; in questo caso è possibile sottoporre ciascun attore educante ad un certo numero di item e non a tutto l’intero. Nello studio in esame si precisa l’attenzione esclusivamente sui punti che condizionano l’organizzazione e la scelta di spazi e materiali. Al termine della somministrazione viene consegnato a ciascuno anche un questionario per vagliare la funzionalità dello strumento durante la compilazione. Dopo aver raccolto le risposte, i dati vengono elaborati per poi essere discussi durante un incontro di restituzione. In questa occasione che determina il momento più importante in termini di crescita professionale, sarà possibile riscontrare la fruttuosità del confronto tra il modello di “buona scuola” proposto dall’AVSI e le idee di qualità applicate nella realtà educativa, discutendo così le discrepanze di valutazione rilevate. Proprio partendo da prospettive differenti, lo strumento diventa condizione essenziale in tutto il panorama nazionale per avviare un lavoro di valutazione formativa efficace.
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