Riassunto analitico
Il presente lavoro si propone di analizzare il Piano sociale di zona, partendo dallo sviluppo delle politiche sociali in Italia, che hanno portato all'approvazione della legge 328 l’8 novembre 2000, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, con la quale si è istituito questo strumento di programmazione sociale di ambito territoriale. Il Piano di zona ha rappresentato un'esperienza del tutto innovativa per il sistema dei servizi e delle politiche sociali, poiché esso ha apportato dei cambiamenti sostanziali nella tradizionale prassi di programmazione sociale. Si è passati, infatti, da una programmazione nella prospettiva di "government", dove la funzione di governo era esclusivamente nelle mani del soggetto pubblico, a una prospettiva di "governance", dove, invece, l’attività di governo viene svolta attraverso la mobilitazione di una serie di soggetti pubblici, di privato sociale e della società civile. Inoltre oggi con i PdZ, la programmazione avviene in un’ottica di promozione dello sviluppo locale, infatti, gli interventi sociali e socio sanitari vengono definiti per ambito territoriale in modo congiunto con le A.S.L., non più nella logica della delega, ma in quella dell’integrazione operativa a livello territoriale. Una volta data una prima definizione del PdZ, il presente elaborato si soffermerà sulla costruzione del Piano e quindi sulle diverse fasi necessarie a ciò; processo questo, che porterà alla sottoscrizione dell’Accordo di programma, con cui i diversi attori sociali coinvolti faranno proprio il Piano, assumendosi la responsabilità politica della sua realizzazione. Successivamente si analizzerà la gestione del PdZ e il ruolo chiave dell’Ufficio di Piano, organismo tecnico gestionale deputato alla programmazione e all’attuazione del Piano stesso. Infine si concentrerà l’attenzione su un ambito territoriale specifico, quello di Reggio Emilia e sul suo PdZ; questo per dimostrare come la legislazione sociale nazionale, in taluni ambiti territoriali, sia stata implementata a pieno e con successo e stia producendo, se non scenari nuovi per questi territori, da sempre caratterizzati dalla massiccia partecipazione alla vita pubblica dell’associazionismo , progetti dalla forte connotazione innovativa.
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