Riassunto analitico
L’obiettivo della presente tesi è illustrare le caratteristiche dell’impresa a alta affidabilità, descrivere lo strumento di indagine proposto da Weick e Sutcliffe (2007) per accertare le condizione di una impresa affidabile, e verificare la coerenza tra i concetti misurati da ogni singola scala proposta e le domande costituenti la scala stessa. A tal fine si è condotta una indagine sul campo e qui si presentano anche i risultati della indagine diretta a rilevare le percezioni soggettive delle persone verso gli elementi costituenti lo strumento di indagine proposto da Weick e Sutcliffe (2007). La ricerca è stata pertanto finalizzata alla comprensione della bontà della rilevazione del questionario di Weick e Sutcliffe. I risultati di questo lavoro sono stati successivamente confrontati con quelli emersi da una applicazione dello stesso strumento a un caso concreto, condotta da Golzio, Lalla e Manni (2013), dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Nell’analisi dei dati raccolti da Golzio, Lalla e Manni (2013) erano emerse, infatti, alcune difficoltà, tra le quali una mancanza di coerenza del verso della relazione di alcune domande di diverse sezioni del questionario impiegato per la ricerca svolta. Lo spunto per il progetto dell’indagine, qui presentata, è nato proprio dalla rilevazione di quelle difficoltà; il suo scopo è verificare le incongruenze emerse nello studio di caso attraverso la somministrazione dello stesso questionario a gruppi diversi di soggetti, ma con una scala diversa (la scala di Stapel) e una modalità diversa di compilazione e obiettivo: si doveva valutare non il caso concreto di una situazione lavorativa, ma proprio la direzione del verso tra concetto denotato dalla scala e il verso delle singole affermazioni che la costituiscono. Il presente elaborato è organizzato in due parti: a una prima parte di tipo teorico, e una seconda parte di tipo pratico, riguardante l’indagine con questionario appena descritta. Il primo capitolo descrive il significato di impresa a alta affidabilità, del profilo di questo tipo di impresa e della sua missione. Si presenta l’ambiente caratteristico di una HRO e si descrivono i cinque principi fondamentali della consapevolezza studiati dai ricercatori Weick e Sutcliffe. Il secondo capitolo spiega come gestire le aspettative in una azienda a alta affidabilità e si sofferma sulle tipologie di eventi inattesi che una HRO può incontrare, nonché sugli errori che può commettere durante la gestione delle attività. Il terzo capitolo parla dell’inatteso, ossia degli eventi imprevedibili che l’organizzazione può incontrare durante la sua attività. Viene introdotto il concetto di crisi di management e quello di rischio di management presentando i tre principi dell’anticipazione e i due principi del contenimento, essenziali per una azienda per diventare consapevole. Il quarto capitolo descrive invece le tecniche di inchiesta e affronta il tema del questionario come strumento per valutare la consapevolezza in una organizzazione. Il quinto capitolo affronta il tema della cultura organizzativa, ne fornisce una definizione generale e spiega il suo contenuto. Il sesto capitolo riporta una panoramica sulle scale di valutazione. Si presentano le tipologie di scale più conosciute e si approfondiscono le scale di Likert e di Staple, ritenute le più importanti per questa ricerca. A questa parte teorica introduttiva ne segue poi una pratica riguardante l’analisi svolta. Nel settimo capitolo si spiegano in dettaglio le modalità con le quali viene condotta la ricerca e le regole che sono state seguite per l’intervista dei soggetti coinvolti. Nell’ottavo capitolo si presentano i risultati ottenuti. Il nono capitolo conclude il lavoro. Seguono la bibliografia e due Appendici (A e B): la A contiene il questionario utilizzato per l’indagine svolta per la tesi e la B riporta il questionario originario di Weick e Sutcliffe (2007) con le relative istruzioni.
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