Riassunto analitico
L’organizzazione scolastica e dei servizi educativi per l’infanzia rivolti alla fascia d’età zerosei anni in Italia, risultano frutto di una complessa evoluzione e si differenziano in base alla tipologia di offerta. Iniziamo nel presentare l’origine storica degli asili nido e delle scuole materne: le prime iniziative si manifestarono tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento, la loro iniziale finalità era di tipo custodialistico rispetto ai bisogni delle famiglie lavoratrici. In tempi più recenti con la nascita della dichiarazione dei diritti del fanciullo nel 1959, la società diventa più consapevole dei diritti a cui può accedere e l’educazione dei bambini, viene messa sempre più al centro dell’attenzione delle politiche nazionali e internazionali. Tutt’oggi l’organizzazione scolastica ed i servizi educativi per l’infanzia sono soggetti a riforme e innovazioni, presentiamo la proposta effettuata dalla bozza di legge “linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei” decreto legislativo 65/2017. Il testo prende in esame diverse sezioni che descriviamo all'interno dell'elaborato; nell’ultima parte si illustra la nuova organizzazione proposta considerando le risorse impiegate attualmente e quelle che andrebbero integrate per raggiungere le finalità prefissate nelle sezioni precedenti, vengono descritte la figura del coordinatore pedagogico e lo strumento del coordinamento pedagogico territoriale. Il coordinatore pedagogico è da definire e distinguere rispetto alla figura di pedagogista. Il coordinatore pedagogico svolge la sua professione all’interno dei servizi educativi zerosei: ha il compito di curare il funzionamento dell'équipe e svolge la funzione di indirizzo e sostegno al lavoro individuale e di gruppo degli educatori/insegnanti e del personale ausiliario delle istituzioni educative a lui affidate, valorizzando la motivazione all’impegno educativo; sostenendo la partecipazione e l’incontro tra il personale educativo e i genitori dei bambini per confrontarsi sulla progettazione e sulle prospettive dell’educazione dei bambini. Inoltre promuove la collegialità proponendo riunioni periodiche di gruppo delle singole strutture e dell’insieme di esse. Uno degli incontri fondamentali a cui partecipano i diversi coordinatori pedagogici di un determinato territorio, risulta il coordinamento pedagogico territoriale. Esso rappresenta lo strumento per garantire il raccordo tra i servizi per la prima infanzia all’interno del sistema educativo territoriale, secondo principi di coerenza e continuità degli interventi sul piano educativo e di omogeneità ed efficienza sul piano organizzativo e gestionale; ne illustriamo alcuni esempi concreti. Questo strumento risulta fondamentale per mettere in relazione l’offerta educativa pubblica con quella privata, sono evidenti però delle importanti differenze interne, infatti nelle scuole d’infanzia statali non risulta prevista la figura del coordinatore pedagogico ma vengono evidenziati diversi incarichi che analizziamo. Viene svolta una ricerca in particolare sul Territorio delle Terre d’Argine, per cui sono stati distribuiti a coordinatori pedagogici e ad insegnanti con incarichi specifici all’interno delle scuole statali, due differenti questionari con domande aperte senza un numero di righe specificato. Gli elementi che emergono da quest’indagine risultano interessanti in quanto alcuni compiti sono presenti sia all’interno della figura del coordinatore che in quelli assunti dagli insegnanti nelle scuole statali, risultano presenti però anche differenze che esamineremo nel dettaglio. Si illustrano nelle conclusioni i diversi temi emersi dall’indagine, portando proposte e considerazioni rispetto alle analisi effettuate.
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