Riassunto analitico
Background La pandemia da COVID-19 ha rappresentato per le Università di tutto il mondo, ed in particolare per i corsi di Laurea afferenti alla Facoltà di Medicina e chirurgia, una sfida e un’opportunità senza precedenti. Questa situazione emergenziale inevitabilmente ha coinvolto anche gli studenti di infermieristica, imponendo loro nuovi modi di affrontare l’esperienza di tirocinio. Mentre in alcune Università è prevalsa la decisione di sospendere tutti tirocini in presenza, nel 2020, il CdL in Infermieristica di Reggio Emilia, ha ritenuto suo dovere etico-formativo, garantire, anche in corso di pandemia, agli studenti dei tre anni di corso, tutti i tirocini curriculari, in presenza nelle sedi cliniche. Disegno di studio Studio qualitativo fenomenologico, con utilizzo di Focus Group. Obiettivi dello studio Esplorare il vissuto degli studenti di infermieristica dei tre anni di corso che hanno svolto tirocinio durante i mesi della pandemia, raccogliendo le loro esperienze raccontate in prima persona, al fine di migliorare la gestione relazionale e organizzativa. Materiali e metodi La popolazione in studio è rappresentata dagli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica di Reggio Emilia, coinvolti nello svolgimento di tirocini clinici in presenza nel periodo luglio-ottobre 2020. Risultati Hanno aderito e partecipato ai Focus Group un totale di 23 studenti: 6 studenti del 1° anno, 11 studenti del 2° anno e 6 studenti del 3° anno. Dall’analisi fenomenologica dei dati sono state generate 6 macrocategorie tematiche: vivere l’esperienza di tirocinio (1); emozioni di sé come professionisti (2); emozioni generate dall’esperienza di tirocinio in periodo COVID (3); prendersi cura dei pazienti durante il tirocinio in periodo COVID (4); sentire di dare il proprio contributo e apprendere dall’esperienza (5); risorse e strategie di resilienza nella complessità (6). I partecipanti hanno descritto il loro tirocinio clinico, svolto in periodo emergenziale, come un'esperienza molto impegnativa in termini di capacità emotive, relazionali e pratiche richieste. Nonostante ciò, hanno dimostrato un notevole senso di resilienza e perseveranza nel raggiungimento dei loro obiettivi formativi. Gli studenti sono stati travolti da un vortice di emozioni contrastanti: da un lato la contentezza di riprendere i tirocini in presenza, la consapevolezza, la forza, la determinazione e la voglia di portare avanti un percorso già avviato, dall’altro lato la frustrazione, la rabbia, l’angoscia, il timore di rimanere indietro e lo stress legato all’organizzazione universitaria che ha dovuto subire inevitabili modifiche per adeguarsi all’andamento della pandemia. Gli studenti hanno percepito di fornire il proprio contributo nell’ambiente clinico e hanno riportato significative riflessioni sul loro senso di responsabilizzazione professionale. Assumersi le proprie responsabilità, infatti, costituisce la scelta di essere contributivi. Conclusioni La pandemia ha comportato per gli studenti un profondo processo di trasformazione, ha introdotto un forte senso di precarietà, caratterizzato da ansie e paure a cui i futuri infermieri hanno risposto con un processo di razionalizzazione basato sul recupero di conoscenze ed informazioni assimilate durante il percorso di formazione. Prendere coscienza dei diversi aspetti della problematicità del fenomeno e la tragicità degli eventi ad esso connessi ha comportato negli studenti una progressiva capacità di interrogarsi e prendere atto della fragilità umana, posizionandosi già in termini di professione di cura.
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