Riassunto analitico
Il termine conciliazione deriva dal sostantivo concilium, composto da cum calare, vale a dire chiamare insieme. Quando prendiamo in analisi l’argomento, facciamo riferimento alla rosa di misure che risultano in stretta connessione tra loro. Possiamo quindi, fare un riferimento alla conciliazione del lavoro familiare e in una definizione del termine ancor più estesa, conciliare tempi di vita differenti. Occorre quindi, agire sinergicamente per riuscire nell’intento di garantire un risultato durevole nel panorama sociale, che vede coinvolto un potenziale bilanciamento del tempo dedicato al lavoro e alla famiglia. Esistono tuttavia non poche difficoltà dal punto di vista pratico, poiché il sistema di offerta non sempre risponde in tempi rapidi al mutato quadro socioculturale e al concreto bisogno di servizi educativi ad elevati standard qualitativi su tutto il territorio nazionale. L'elaborato derivante dal progetto di tesi in Economia del Lavoro, mira a fornire una fotografia dello scenario attuale circa le infrastrutture sociali in essere e l'evoluzione delle politiche pubbliche. Il quadro normativo europeo porta ad una nuova dimensione della conciliazione nel tentativo di poter traghettare l'Italia verso il 33%, dato di copertura dei servizi all'infanzia, emerso con il trattato di Lisbona nel lontano 2000. Un importante traguardo viene delineato nella creazione dei presupposti per garantire un'area di welfare solida e stabile, e una conseguente diffusione della cultura conciliativa all'interno delle famiglie che come è stato più volte ribadito all'interno del documento, riscontra eterogeneità e discrepanza tra le regioni del nord e del mezzogiorno. Vengono quindi poste in luce le misure adoperate e la direzione assunta affinché possano realizzarsi vere e proprie istituzioni atte a garantire il ruolo genitoriale nel tentativo di favorire l'integrazione e l'inclusione, e abbattere il divario di genere protratto da ormai troppo tempo. Un’ulteriore tematica affrontata è quella delle disposizioni adottate all'interno delle aziende e come gli aspetti della conciliazione tra lavoro e famiglia siano andati di pari passo con l'evoluzione dei congedi parentali e dell'istituzione di nidi all'infanzia all'interno degli ambienti di lavoro. Una particolare attenzione è rivolta al terzo settore, altresì conosciuto come il volontariato, da ricomprendersi nell'area del "non profit" che mira al raggiungimento della costruzione della propria identità attraverso la comunità, nonché il beneficiario principale ed il vero valore sociale da perseguire. A chiusura dell'elaborato, vi è una parte applicata legata alla georeferenziazione del set di dati reperito dall'Unità di Ricerca del Dipartimento di Economia Marco Biaggi e messo a disposizione dal CSV (Centro Servizi di Volontariato) e MEMO (Multicentro Educativo Modena Sergio Neri) relativamente alle sette unioni di comuni nella provincia di Modena con relativa analisi commentata dell'offerta dei Servizi all'infanzia per le aree sub-provinciali.
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