Riassunto analitico
Lo scopo della tesi è quello di confrontare gli effetti della strumentazione canalare adattativa o rotante sulla penetrazione intratubulare di un cemento bioceramico. Materiali e Metodi: 20 elementi dentari monoradicolati sono stati suddivisi in due gruppi. Il canale radicolare degli elementi del gruppo 1 è stato sagomato tramite strumento adattativo in NiTi XP-endo Shaper (FKG); il canale degli elementi del gruppo 2 è stato sagomato tramite strumenti rotanti in NiTi Race (FKG). Per entrambi i gruppi ha avuto seguito un'attivazione meccanica delle soluzioni irriganti - NaOCl 5,25% e EDTA 17% preriscaldati a 37°C - con lo strumento in NiTi XP-Endo Finisher (FKG). Si è proceduto all'otturazione canalare di ogni elemento tramite la tecnica del cono singolo di guttaperca associata a cemento bioceramico BioRoot RCS miscelato al colorante Rhodamine B. Gli elementi sono stati inglobati in resina epossidica trasparente e sezionati trasversalmente al microtomo a 2, 5 e 8 mm dall'apice radicolare, ottenendo sezioni di 200 µm analizzate al microscopio confocale. Si è potuta quantificare la penetrazione intratubulare del cemento bioceramico grazie alla precedente comiscelazione con Rhodamine B. Le variabili prese in considerazione per entrambi i gruppi ad ogni livello sono state: penetrazione massima (µm), penetrazione media (µm), percentuale di penetrazione e percentuale di integrità del cemento sul perimetro canalare. Con i dati così ottenuti è stato eseguito il confronto sia tra i due gruppi sperimentali per ogni variabile e per ogni livello, sia il confronto all'interno dello stesso gruppo relativamente alle sezioni apicale, media e coronale. Risultati: Relativamente alla percentuale di penetrazione, tra i due gruppi vi sono differenze significative a livello medio, in cui il gruppo 2 (Race) mostra una minor penetrazione; relativamente all'integrità del sealer, tra i gruppi vi sono differenze significative a livello coronale e per la media complessiva dei tre livelli, in cui il gruppo 2 ha ottenuto una minor percentuale di integrità del sealer. All'interno di entrambi i gruppi, relativamente alla penetrazione massima vi sono differenze significative tra ognuno dei 3 livelli; relativamente alla penetrazione media e alla percentuale di penetrazione, il livello apicale mostra una significativa minor penetrazione rispetto ai livelli medio e coronale. Discussione: Un'otturazione tridimensionale è fondamentale per il successo in endodonzia e dal momento che una completa eradicazione microbica all'interno del sistema endodontico non è ottenibile clinicamente, è importante ottenere massimi valori di penetrazione intratubulare del sealer. Conclusione: In letteratura non sono presenti studi che confrontano la penetrazione del sealer a seconda della diversa metodica di strumentazione. Relativamente alla strumentazione, la penetrazione del gruppo 1 in alcuni parametri è maggiore, ma in nessuno è minore quindi si può considerare la strumentazione adattativa con XP-endo Shaper efficace, vista anche la maggior resistenza alla fatica ciclica rispetto ai rotanti tradizionali e l’efficiente capacità di sagomatura. Dalla letteratura emerge come in seguito all'attivazione delle soluzioni irriganti ci sia maggior penetrazione intratubulare del sealer, quindi è importante attivare gli irriganti e l'XP-endo Finisher rappresenta una valida opzione, considerando l’efficacia nella rimozione dello smear layer e nella riduzione del biofilm, nel rispetto della morfologia canalare.
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