Riassunto analitico
Il presente elaborato di tesi ha l’obiettivo di indagare ed esplorare la dimensione della responsabilità genitoriale, ovvero del modo in cui un nuovo nucleo familiare adotta atteggiamenti e comportamenti per l’educazione dei figli, seguendo i canoni della società in cui si trova a vivere. Nel 2013 il legislatore, attraverso il d.lgs. 154\2013, introduce il termine “responsabilità genitoriale” e attribuisce la stessa importanza alla madre e al padre all’interno del nucleo familiare, in particolare l’obbligo morale e materiale di crescere, istruire ed educare i figli. Lo stesso decreto legislativo definisce quelli che sono gli obblighi di un figlio nei confronti dei genitori. Le funzioni di custodia, di allevamento, di educazione e d’istruzione riguardano gli obiettivi che caratterizzano inconsciamente un genitore; le altre funzioni che il codice ci descrive (e cioè amministrare, usufruire dei beni della famiglia, rappresentare il minore) caratterizzano degli obblighi secondari del genitore in quanto è il minore stesso ad aver bisogno del continuo aiuto dei genitori dal punto di vista della crescita e dello sviluppo psico-fisico adeguato. Questo elaborato di tesi ha l’obiettivo di indagare e comprendere cosa accade ad un minore nel momento in cui commette un danno (non si parla di reato poiché si pone attenzione all’ottica civilistica) e quali sono le ripercussioni che, a livello legale, comportano il risarcimento in denaro per la vittima del danno provocato da un minorenne. Una volta identificato il minore che ha commesso una infrazione, i genitori devono prendersi le loro responsabilità e agire e “subire” come se fossero stati loro gli autori del danno, risarcendo economicamente di tasca propria ciò che il figlio ha commesso. In riferimento all’articolo 2043 del Codice Civile, qualunque persona che produce un danno ad una terza persona o ad un immobile, si ha l’obbligo di risarcimento ciò che ha deteriorato. Ma, in dottrina si sottolinea anche che se l’autore del danno è un minore, la responsabilità ricade nei genitori, nel tutore, nell’educatore che segue il ragazzo poiché il minore, dal punto di vista economico è inoccupato e, di conseguenza, non è in grado di risarcire economicamente la vittima. Il focus di questa tesi, quindi, è rivolto ad indagare il perché la dottrina, all’art. 2048 c.c., espone come qualora i genitori, il tutore, gli insegnanti che hanno una responsabilità nei confronti del minore, riescano a dimostrare che, al momento del danno provocato dal minore stesso, non siano riusciti ad impedire al minore di compiere quell’azione, essi siano “liberi” dall’obbligo di risarcimento della vittima. Ma, una volta “assolti” i genitori, chi è che risarcisce la vittima che ha diritto al risarcimento? Non ci si può esimere dal risarcimento, alla vittima è stato provocato danno e di conseguenza occorre devolvergli un indennizzo. Prima di analizzare l’argomento sulla responsabilità genitoriale e di tutto che ne consegue, è necessario porgere l’attenzione sullo sviluppo del minore, sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista dello sviluppo biologico. Si indagheranno, quindi, le principali teorie psicologiche sull’attaccamento, sullo sviluppo cognitivo, sulla psicologia dell’età evolutiva, sui gruppi amicali, sui fenomeni di associazionismo, di gruppi “devianti” e di tutto ciò che coinvolge la vita del minore in quanto minore. In particolare, l’attenzione sarà rivolta sul motivo che ha condotto il minore a provocare un danno: per fare qualche esempio il danno può essere ricollegato come conseguenza per non essere adeguatamente seguito dai genitori, magari i genitori lavorano tutto il giorno e non hanno tempo di stare con lui.
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Abstract
Il presente elaborato di tesi ha l’obiettivo di indagare ed esplorare la dimensione della responsabilità genitoriale, ovvero del modo in cui un nuovo nucleo familiare adotta atteggiamenti e comportamenti per l’educazione dei figli, seguendo i canoni della società in cui si trova a vivere.
Nel 2013 il legislatore, attraverso il d.lgs. 154\2013, introduce il termine “responsabilità genitoriale” e attribuisce la stessa importanza alla madre e al padre all’interno del nucleo familiare, in particolare l’obbligo morale e materiale di crescere, istruire ed educare i figli. Lo stesso decreto legislativo definisce quelli che sono gli obblighi di un figlio nei confronti dei genitori.
Le funzioni di custodia, di allevamento, di educazione e d’istruzione riguardano gli obiettivi che caratterizzano inconsciamente un genitore; le altre funzioni che il codice ci descrive (e cioè amministrare, usufruire dei beni della famiglia, rappresentare il minore) caratterizzano degli obblighi secondari del genitore in quanto è il minore stesso ad aver bisogno del continuo aiuto dei genitori dal punto di vista della crescita e dello sviluppo psico-fisico adeguato.
Questo elaborato di tesi ha l’obiettivo di indagare e comprendere cosa accade ad un minore nel momento in cui commette un danno (non si parla di reato poiché si pone attenzione all’ottica civilistica) e quali sono le ripercussioni che, a livello legale, comportano il risarcimento in denaro per la vittima del danno provocato da un minorenne.
Una volta identificato il minore che ha commesso una infrazione, i genitori devono prendersi le loro responsabilità e agire e “subire” come se fossero stati loro gli autori del danno, risarcendo economicamente di tasca propria ciò che il figlio ha commesso.
In riferimento all’articolo 2043 del Codice Civile, qualunque persona che produce un danno ad una terza persona o ad un immobile, si ha l’obbligo di risarcimento ciò che ha deteriorato. Ma, in dottrina si sottolinea anche che se l’autore del danno è un minore, la responsabilità ricade nei genitori, nel tutore, nell’educatore che segue il ragazzo poiché il minore, dal punto di vista economico è inoccupato e, di conseguenza, non è in grado di risarcire economicamente la vittima.
Il focus di questa tesi, quindi, è rivolto ad indagare il perché la dottrina, all’art. 2048 c.c., espone come qualora i genitori, il tutore, gli insegnanti che hanno una responsabilità nei confronti del minore, riescano a dimostrare che, al momento del danno provocato dal minore stesso, non siano riusciti ad impedire al minore di compiere quell’azione, essi siano “liberi” dall’obbligo di risarcimento della vittima. Ma, una volta “assolti” i genitori, chi è che risarcisce la vittima che ha diritto al risarcimento?
Non ci si può esimere dal risarcimento, alla vittima è stato provocato danno e di conseguenza occorre devolvergli un indennizzo.
Prima di analizzare l’argomento sulla responsabilità genitoriale e di tutto che ne consegue, è necessario porgere l’attenzione sullo sviluppo del minore, sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista dello sviluppo biologico.
Si indagheranno, quindi, le principali teorie psicologiche sull’attaccamento, sullo sviluppo cognitivo, sulla psicologia dell’età evolutiva, sui gruppi amicali, sui fenomeni di associazionismo, di gruppi “devianti” e di tutto ciò che coinvolge la vita del minore in quanto minore.
In particolare, l’attenzione sarà rivolta sul motivo che ha condotto il minore a provocare un danno: per fare qualche esempio il danno può essere ricollegato come conseguenza per non essere adeguatamente seguito dai genitori, magari i genitori lavorano tutto il giorno e non hanno tempo di stare con lui.
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