Riassunto analitico
Negli ultimi trent’anni l’importanza dell’indagine dei fattori di stressors e strain in ambito lavorativo è notevolmente cresciuta. I motivi vanno certamente rintracciati nei risultati di ricerche che danno conto della pervasiva diffusione dei rischi per la salute legati allo stress nei contesti di lavoro e della portata delle loro ricadute sia a livello individuale che organizzativo. Nell’ottobre 2004 è stato sottoscritto a Bruxelles l’Accordo quadro europeo sulla valutazione dello stress lavoro-correlato, recepito in Italia dall’art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008, sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro che, inoltre, demanda alla Commissione Consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro il compito di elaborare le indicazioni su come procedere per valutare lo stress lavoro-correlato, al fine di progettare e realizzare interventi per la riduzione del rischio stesso. La ricerca psicologica internazionale sullo stress lavoro-correlato è stata guidata da modelli che legano le condizioni di lavoro - occupational stressors quali carico di lavoro, conflitti interpersonali, squilibrio vita-lavoro - a condizioni di malessere - occupational strain, di natura psicologica (ad esempio stati emotivi di rabbia e ansia, o atteggiamenti di insoddisfazione lavorativa), di natura fisica (ad esempio sintomi di mal di testa o mal di stomaco o alterazioni energetiche quali il sentirsi stanchi o esausti), infine, di natura comportamentale (ad esempio aumento dell’utilizzo di tabacco, assenteismo e/o presenteismo). Recentemente diversi contributi (Johns, 2006; Griffin, 2007), al fine di avvicinare gli studi il più possibile alla realtà osservata, hanno posto maggiore attenzione al contesto organizzativo. In particolare, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro nel rapporto sui Rischi nuovi ed emergenti per la sicurezza e la salute sul lavoro (2009), evidenzia che, per quanto concerne il settore economico, la prevalenza di problemi sulla salute derivanti da rischi psicosociali è più marcata nei settori dell’istruzione, del lavoro sanitario e dei trasporti. Partendo da queste premesse, l’obiettivo principale del presente lavoro di ricerca, seguendo un’ottica comparativa di analisi fra tre casi studio realizzati nei diversi contesti lavorativi sopracitati - istruzione, sanità, trasporti -, è stato quello di indagare, aderendo alla cornice teorica del modello Valutazione dei Rischi Psicosociali (Va.RP - Aiello, Deitinger, Nardella, 2012), come le dimensioni lavorative dello stress lavoro-correlato incidano sul benessere del lavoratore e sulla soddisfazione. Lo studio, inoltre, si propone di analizzare quali dimensioni lavorative dello stress lavoro-correlato sono più problematiche nei tre settori di analisi in cui sono situati i partecipanti. La fase di analisi dello stress lavoro-correlato si è avvalsa dell’applicazione dello strumento (self-report) di percezione soggettiva per medie aziende denominato Va.RP-M (Nardella, 2013). Nell’insieme i risultati mostrano come le dimensioni lavorative definibili come fonti di stress organizzativi influenzino il benessere dei lavoratori e la soddisfazione lavorativa. Nello specifico il confronto tra le aziende appartenenti a differenti settori economici evidenzia che la qualità della vita lavorativa risulta contraddistinta da diverse criticità che assumo valori significativamente diversi nei tre settori per le fonti di stress, la soddisfazione, la salute e le strategie di coping messe in atto dall’individuo. Nell’insieme le conclusioni dello studio forniscono indicazioni utili ad evidenziare, in maniera più articolata, quali fattori di rischio risultano caratteristici in riferimento alla loro specificità organizzativa e lavorativa nei diversi settori esaminati.
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Abstract
Over the past thirty years the importance of the investigation of the stressors and strain factors in the workplace has grown considerably. The reasons can be traced in the research results that show the pervasive diffusion of health risks related to stress in work contexts, as well as the extent of their impact both at individual and organisational levels.
In October 2004, the European Framework Agreement on the assessment of work-related stress was signed in Brussels. Art. 28 of the Legislative Decree n. 81/2008 on the protection of health and safety in the workplace adopts the Agreement mentioned above in Italy. It also empowers the Permanent Advisory Commission for Safety and Health at Work with the task of drawing up guidelines on how to assess work-related stress, in order to prepare and implement interventions to reduce this risk.
International psychological research on work-related stress is based on models linking working conditions - occupational stressors such as workload, interpersonal conflicts, work-life imbalance - to conditions of discomfort - occupational strains. Occupational strains, in turn, may be psychological (e.g. emotional states of anger and anxiety, or individual attitudes of work dissatisfaction), physical (e.g. symptoms of headache or stomachache or energy alterations such as feeling tired or exhausted), or behavioural (e.g. increase of tobacco use, absenteeism and/or presenteism).
Recently several contributions (Johns, 2006; Griffin, 2007) have placed more attention on the organisational context, in order to make their studies as close as possible to the observed realities. In particular, the report on new and emerging risks for occupational safety and health by the European Agency for Safety and Health at Work (2009), points out that, as regards the economic sector, the prevalence of health problems resulting from psychosocial risks is most marked in the areas of education, health work and transport.
Starting from these premises, the main objective of this research to investigate how the work-related dimensions of stress affects the well-being of the worker and his/her satisfaction. Following the theoretical framework of the “VARP - Valutazione dei Rischi Psicosociali” (Aiello, Deitinger, Nardella, 2012), a comparative analysis of three case studies has been carried out in the different working contexts mentioned above - education, health, transport. The study also aims at analysing which work-related dimension of stress is more problematic in the three areas of analysis in which the participants are located.
The analysis phase of work-related stress has applied the subjective perception instrument (self-report) for medium-sized businesses, called Va.RP-M (Nardella, 2013).
On the whole, the results show that the work-related dimensions definable as sources of organisational stress affects employee well-being and job satisfaction. Moreover, the comparison between companies belonging to different sectors of the economy shows that the quality of working life is characterised by several critical issues that assume significantly different values in the three sectors with respect to the sources of stress, satisfaction, health and the coping strategies enacted by the individual.
Overall, the findings of the study provide useful information to highlight, in a more articulated way, which risk factors turn out to be characteristic of each single sector given their link with the organizational and work-related specificity of each sector.
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