Riassunto analitico
La sclerosi sistemica (SSc) o sclerodermia, è una patologia sistemica cronica del tessuto connettivo a patogenesi autoimmune. L’eziologia non è ancora definita nonostante presenti una chiara matrice multifattoriale in cui ad una predisposizione genetica si associano fattori ambientali. La patogenesi, invece, è dovuta fondamentalmente a tre processi: disfunzione endoteliale, attivazione del sistema immunitario contro epitopi self e attivazione dei fibroblasti. È una patologia molto complessa, con una grande variabilità nelle manifestazioni cliniche, nella progressione e nella prognosi, e per la quale non esistono ad oggi terapie curative, ma vari fronti d’attacco: dalle terapie farmacologiche sintomatiche, alle terapie più innovative con farmaci biologici, fino agli approcci locali con tecniche sia riabilitative che di medicina rigenerativa. Adottando un approccio rigenerativo alla sclerosi sistemica tramite una tecnica di chirurgia plastica estetica e ricostruttiva quale l’innesto di staminali mesenchimali da tessuto adiposo o lipofilling, lo scopo dello studio è quello di valutare l’efficacia di tale trattamento sulla funzionalità manuale ed orale, le quali sono particolarmente intaccate dalla malattia e condizionano negativamente la qualità di vita dei pazienti. In questo studio clinico monocentrico sono stati analizzati 36 pazienti (34 femmine e 2 maschi) sclerodermici afferenti alla SSc UNIT dell’UO di Reumatologia dell’AOU di Modena tra gennaio 2021 e dicembre 2022 e soddisfacenti i criteri classificativi ACR/EULAR del 2013. Tutti i pazienti sono stati trattati mediante un innesto di cellule staminali mesenchimali autologhe da tessuto adiposo (AD-MSCc), prelevate nella regione femoroglutea e dopo un processo di centrifugazione innestate a livello solo periorale (6 pazienti), solo interdigitale (4 pazienti) e sia periorale che interdigitale (26 pazienti) secondo uno schema che ha previsto due trattamenti distanziati di sei mesi l’uno dall’altro (T_0 e T_6). Durante le visite preoperatorie sono stati svolti per ogni paziente dei test funzionali per valutare l’estensione delle mani (distanza medio-palmo e medio-polso in cm e la goniometria delle articolazioni metacarpofalagee e interfalangee prossimali in °) e della bocca (massima altezza e larghezza in cm), l’edema delle dita (circametro per ogni dito) la forza (Hand grip test o dinamometro, Pinch test) e la sensibilità delle mani (Semmest-Weinstein test e 2-Point Discrimination Test). Sono state valutate le soggettività (xerostomia, tensione cutanea volto e mani, microstomia, RCS) oltre che parametri oggettivi (panel anticorpale, fattori di rischio quali ipertensione, fumo, diabete, ulcere pregresse, terapie assunte, mRSS, ulcere, teleangectasie) pre e post trattamento.
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