Riassunto analitico
Introduzione: Gli inibitori del recettore dell’angiotensina II (ATII) o bloccanti recettoriali dell’ATII (ARB) sono una classe di farmaci utilizzata prevalentemente nel trattamento dell’ipertensione arteriosa e dello scompenso cardiaco. Sono farmaci che agiscono sul sistema della Renina-Angiotensina-Aldosterone. Possiedono, infatti, un’elevata affinità per il recettore AT1(10 000 volte maggiore rispetto all’affinità per i recettori AT2) e svolgono un’azione competitiva, impedendo all’angiotensina II di legarsi al proprio recettore e svolgere le proprie azioni. Gli ARB inibiscono la maggior parte degli effetti biologici dell’angiotensina II, tra cui: la controazione della muscolatura liscia vascolare; le risposte pressorie rapide e lente; la sete; la liberazione di vasopressina; la secrezione di aldosterone; la liberazione di catecolamine dal surrene; l’aumento della neurotrasmissione noradrenergica; l’aumento del tono simpatico; le alterazioni della funzione renale; l’ipertrofia e l’iperplasia cellulare. Sono farmaci generalmente utilizzati in seconda linea nel trattamento ipertensivo nei pazienti che non tollerano gli ACE-inibitori o che con quest’ultimi non raggiungono risultati soddisfacenti. La loro efficacia nel ridurre la pressione arteriosa è equiparabile a quella degli ACE-inibitori e presentano una minor quantità di eventi avversi Sono stati approvati anche per il trattamento dello scompenso cardiaco con la finalità di ridurre la mortalità per eventi cardiovascolari in pazienti clinicamente stabili ed hanno trovato impiego anche nel trattamento della nefropatia diabetica. Sono ben tollerati e offrono un effetto nefroprotettivo nei pazienti con diabete di tipo 2, tanto da essere considerati farmaci di scelta per la protezione renale. L’obiettivo dell’attuale studio è di produrre una caratterizzazione dettagliata, analizzando le patologie più comuni nel paziente anziano, dei pazienti che intraprendo una terapia con ARB rispetto ai pazienti che non ne fanno uso e valutarne il rispettivo andamento clinico. Lo studio si avvale di dati raccolti nell’ambulatorio di Cardiogeriatria del Nuovo Ospedale Civile di Baggiovara (OCSAE). Materiali e Metodi: Lo studio si è basato sull’analisi dei dati raccolti durante le visite cardiogeriatriche, durante le quali sono stati eseguiti: l’anamnesi clinica completa, l’anamnesi farmacologica, l’esame obiettivo con la ricerca specifica di sintomi/segni di scompenso cardiaco, quattro misurazioni della pressione arteriosa con studio dell’ipotensione ortostatica, l’elettrocardiogramma e prove fisiche (handgrip test, standing balance, chair standing, time up and go) per la valutazione della fragilità. Risultati: Nella popolazione anziana in terapia con ARB, si è osservata un'elevata prevalenza di ipertensione arteriosa, diabete mellito di tipo II ed una bassa prevalenza di demenza. Inoltre hanno una bassa prevalenza di dizziness, nicturia, tachipnea, tosse notturna e turgore delle giugulari. La maggior parte dei pazienti è FIT alle prove di performance. Discussione: I pazienti arruolati nello studio presentano diverse patologie cardiovascolari, cerebrovascolari e/o metaboliche, generalmente in trattamento farmacologico. Dalla valutazione delle due corti prese in esame, ci aspettiamo di osservare un limitato nella popolazione anziana affetta da demenze. Conclusioni: I sartani sono ottimi farmaci utilizzati per il controllo pressorio, che possono essere utilizzati per ridurre la progressione dell'insufficienza renale, e sono frequentemente somministrati nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo II.
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