Riassunto analitico
Obiettivo: La prevalenza di cardiopatia ischemica nei pazienti con aneurisma aortico addominale ed in pazienti con patologia carotidea in letteratura è alta; meno conosciuta è la situazione contraria. Con questo studio ci siamo posti l’obiettivo di determinare la prevalenza di aneurisma dell’aorta addominale (AAA) e stenosi carotidea significativa nei pazienti con cardiopatia ischemica con il fine ultimo di identificare una popolazione specifica a più elevato rischio per queste due patologie nella quale poter fare uno screening mirato. Materiali e metodi: In un periodo di 12 mesi (Febbraio 2021-Gennaio 2022), 270 pazienti con cardiopatia ischemica, ricoverati presso le U.O. di Cardiologia del Policlinico di Modena e dell’OCSAE di Baggiovara, sono stati arruolati nello studio e sottoposti ad ecocolordoppler dell’aorta addominale e del distretto carotideo per valutare l’eventuale presenza di AAA e stenosi carotidea significativa. In caso di esame positivo, i pazienti sono stati indirizzati al follow-up ambulatoriale o ad un approfondimento diagnostico di secondo livello (AngioTC aorta/AngioTC TSA) in caso di indicazione al trattamento chirurgico. Risultati: La prevalenza di aneurismi dell’aorta addominale nel nostro campione è del 9,6% e sale all’11,3% considerando solo i pazienti con età≥65 anni. La prevalenza di stenosi carotidea nel nostro campione è del 17% e sale al 21,6% considerando solo i pazienti con età≥65 anni. Nei pazienti con coronaropatia trivasale si ha una più elevata prevalenza sia di AAA (14,6%) che di stenosi carotidea significativa (24,3%). Attraverso regressioni logistiche e stepwise è stato evidenziato che età e coronaropatia trivasale sono significativamente correlati con stenosi carotidea significativa e che fumo e coronaropatia trivasale sono significativamente correlati con AAA. Conclusioni: L’elevata prevalenza sia di AAA che di stenosi carotidea significativa nel nostro campione supporta uno screening mirato per queste due patologie nei pazienti con cardiopatia ischemica, soprattutto in quelli con età≥65 anni o coronaropatia trivasale. Uno screening mirato in pazienti a più elevato rischio per queste due patologie, infatti, potrebbe essere più efficace in termini di riduzione di mortalità e morbilità e più vantaggioso in termini di costi rispetto agli screening attualmente raccomandati. Ulteriori studi saranno comunque necessari per verificare gli effettivi benefici a lungo termine, in un rapporto costi-benefici, di questo tipo di screening.
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