Riassunto analitico
Il carcinoma squamocellulare del testa-collo ha un’incidenza di circa 700,000 casi l’anno rappresentando il 7° tumore per incidenza a livello globale e nei paesi Occidentali circa il 25% di questi si localizza a livello dell’orofaringe. I fattori di rischio principali sono rappresentati da tabacco, alcool e, come emerso negli ultimi 15 anni, anche dall’infezione da Virus del Papilloma umano (HPV). Il trattamento radio-chemioterapico rappresenta il gold standard nel trattamento degli stadi localmente avanzati con tassi di sopravvivenza globalmente del 60%. Tale risultato e’ tra le altre cose, legato al rapido ripopolamento cellulare tumorale tipico delle neoplasie che insorgono in questo distretto e che pesano sul controllo locale di malattia. La riduzione del tempo di trattamento totale, tramite l’uso di frazionamenti alterati potrebbe migliorare questi risultati, anche se al prezzo di una maggiore tossicità acuta. L’avanzamento tecnologico nelle metodiche di erogazione della dose, come i trattamenti ad intensità modulata (IMRT), ha permesso di attuare protocolli con frazionamenti alterati grazie anche alla tecnica del boost simultaneo integrato (SIB), garantendo un migliore controllo locale di malattia, e un migliore risparmio dei tessuti sani, apportando un vantaggio nel profilo di tossicità e di qualità di vita (QoL). In un distretto ricco di strutture sensibili e nel quale vi è stretta vicinanza tra le stesse e le sedi malattia, risulta altresi’ fondamentale garantire la esatta corrispondenza tra quanto viene erogato quotidianamente e quanto è stato precedentemente pianificato. La radioterapia guidata dalle immagini (IGRT) permette di raggiungere, nell’ambito di trattamenti IMRT, questo obbiettivo, permettendo un impiego piu’ sicuro dei frazionamenti alterati e promuovendo quindi un miglior controllo locale (LC) e di tossicità e QoL. Questo studio è stato condotto su una popolazione di pazienti affetti da carcinoma squamocellulare dell’orofaringe in stadio localmente avanzato e candidati a trattamento radiochemioterapico esclusivo con intento di cura vita del paziente. Lo studio IGIM ORL, trial multicentrico randomizzato controllato di fase III, è volto a confrontare un protocollo di radioterapia IMRT sequenziale standard rispetto ad un trattamento IMRT associato a IGRT in regime ipofrazionato con SIB. L’end point primario dello studio è rappresentato dal controllo locoregionale a 2 anni e gli end points secondari sono il profilo di tossicità acuta e cronica e la qualità di vita percepita dal paziente. Lo studio, che prevedeva un arruolamento di 168 pazienti, in relazione a scarso accrual è stato chiuso a 5 anni con l’arruolamento di 67 pazienti. È stata eseguita l’analisi della tossicità acuta (entro i 3 mesi dalla fine del trattamento) e cronica della popolazione arruolata. Risultati: non sono state registrate differenze statisticamente significative nei tassi di tossicità acuta e tardiva tra i 2 gruppi. È necessario attendere la fine del follow up per avere i dati riguardanti il controllo il controllo loco-regionale a 2 anni e la qualità della vita.
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