Riassunto analitico
Nel presente elaborato andremo ad analizzare una fattispecie contrattuale che si prefissa il compito di facilitare l’ingresso dei giovani, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, nel mondo del lavoro, il cosiddetto contratto di apprendistato e nello specifico il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere.
Tale strumento permette di inserire la formazione professionalizzante all’interno di un contratto di lavoro subordinato, la cui causa di scambio tra prestazione e retribuzione si arricchisce con l’obbligo formativo gravante sul datore di lavoro.
L’apprendistato si offre così di divenire un percorso proattivo, per agevolare e intensificare il matching fra l’offerta e la domanda di lavoro, in funzione di una motivata relazione tra i fabbisogni di tipo professionale delle imprese e le esigenze formative ed educative dei giovani.
In età Repubblicana, con l'avvento della Carta costituzionale del 1948, l’apprendistato diviene protagonista indiscusso dell’attuazione delle tutele costituzionali in materia di formazione e lavoro. Si giunse così alla legge n. 25/1955 che contiene la prima disciplina completa ed esaustiva del contratto di apprendistato, regolando i singoli aspetti dell'instaurazione, dello svolgimento e della cessazione del rapporto, che coniugava ancora e sempre la formazione e il lavoro, confermando la natura del contratto a “causa mista”. L’apprendistato viene definito di “causa mista” perché da un lato, ha una durata definita e specifica legata al periodo formativo e dall’altro, al termine di tale periodo formativo, se non interrotto, si trasforma “naturalmente” a tempo indeterminato.
Tuttavia ancora oggi, per la colpevole inadeguatezza delle normative regionali e di larga parte della contrattazione collettiva nazionale di lavoro, l'apprendistato seguita ad essere utilizzato come un peculiare e vantaggiosissimo contratto a tempo determinato, a basso costo ed anche con non rilevante contenuto professionale, che perde pressoché completamente di vista l'obiettivo dell'avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro e del loro effettivo inserimento nella realtà produttiva e nel sistema impresa, attraverso attenti e mirati percorsi di formazione seria.
Questa tipologia contrattuale ha rappresentato, a tratti drammaticamente, un inadeguato strumento di flessibilità numerica e organizzativa, operando da un lato nella direzione di impedire l'ampliamento delle dimensioni aziendali e dall'altro in prospettiva di una notevole e ricercata diminuzione del costo del lavoro.
Da sempre al centro di molti dibattiti, l’apprendistato non è mai decollato, infatti è molto spesso messo da parte e poco utilizzato, forse perché non capito pienamente o per la troppa incertezza legislativa che lo caratterizza, dovuta ai frequenti interventi regolatori dei vari governi che si sono susseguiti negl’ultimi anni in Italia.
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