Riassunto analitico
Il lavoro di tesi ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza del servizio civile regionale in Emilia-Romagna attraverso l’opinione dei giovani che hanno vissuto l’esperienza. L’istituto è introdotto partendo dalle sue radici storiche, individuate nell'obiezione di coscienza. Un capitolo affascinante della storia italiana, vissuto fra le piazze e il parlamento, che ha portato all'attuale proposta di servizio civile. Dopo aver raccontato come si realizza il servizio civile in Italia oggi, riportando dati numerici e caratteristiche dell’istituto, la tesi affronta le prospettive future dell’esperienza, in particolare in relazione all'apertura ai giovani stranieri.La seconda parte della tesi approfondisce il servizio civile regionale in Emilia-Romagna. Dopo un excursus sulle competenze delle Regioni e delle Province autonome nella realizzazione del servizio civile, si entra nel merito della proposta dell’Emilia Romagna. La parte centrale della tesi è dedicata ad un’indagine esplorativa sull'esperienza di servizio civile regionale vissuta dai giovani nella provincia di Modena. Il progetto di ricerca si pone come obiettivi: - indagare la rappresentazione che i giovani hanno del servizio civile; - approfondire le motivazioni che hanno spinto gli intervistati alla scelta del servizio civile regionale; - rilevare l’utilità percepita dell’esperienza in termini di crescita personale e professionale e di inserimento sociale nel territorio; - confrontare la percezione del servizio civile regionale di giovani nati e cresciuti in Italia con quella di ragazzi che hanno vissuto la migrazione.Al fine di raggiungere gli obiettivi sopraindicati, si è optato per un metodo di ricerca misto, costituito da strumenti qualitativi e quantitativi. La ricerca qualitativa è stata realizzata attraverso interviste semi strutturate, il cui testo è frutto di un lavoro di concertazione con l’Ufficio regionale per il servizio civile dell’Emilia Romagna. Lo strumento quantitativo invece è stato il questionario. La scelta di utilizzare due diversi strumenti di ricerca ha permesso la triangolazione dei risultati emersi. Sommando il numero dei giovani raggiunti dalle interviste in profondità a quelli coinvolti attraverso il questionario, la nostra indagine ha un campione di 62 partecipanti, pari al 38,99% dei giovani che hanno vissuto l’esperienza in provincia di Modena. Le risposte dei giovani coinvolti nell'indagine restituiscono un’immagine del servizio civile positiva, sicuramente da ripetere e da consigliare ad amici e conoscenti. Rispetto alle motivazioni, i dati mostrano come i giovani si avvicinino al servizio civile in cerca di un’esperienza significativa per la propria crescita personale e professionale e di un’opportunità per spendersi per gli altri. I giovani coinvolti nella ricerca mettono in luce i due aspetti che ritengono fondanti e imprescindibili del servizio civile: il protagonismo dei giovani e l’aiuto alle persone in difficoltà. Queste sono le due anime dell’esperienza nella descrizione che i ragazzi forniscono. Dichiarano inoltre di aver trovato nelle sedi di servizio un luogo pronto ad accoglierli e ad “aspettarli”, conferendo loro gli strumenti per svolgere al meglio il proprio servizio ed accompagnandoli nella loro crescita. Grazie al servizio civile i giovani non trovano solo una sede, ma un gruppo di persone, all'interno del quale dichiarano di essersi sentiti accolti. Soprattutto, il servizio civile regionale arricchisce i giovani di una maggiore conoscenza della propria città, che accresce il senso di appartenenza e comunica la consapevolezza di essere protagonisti del proprio territorio. L’inserimento sociale che il servizio civile veicola è ancora più prezioso per i giovani stranieri in Italia da poco tempo, che vivono spesso un senso di disorientamento e scarso radicamento sul territorio.
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