Riassunto analitico
In questo lavoro, analizziamo sistemi complessi caratterizzati dall'incorporare molte particelle con un interesse specifico verso quelli che si manifestano nelle scienze sociali. Il punto di partenza della nostra analisi è un approccio meccanico statistico: in particolare, concentriamo il nostro interesse verso modelli dove individui possano interagire o non interagire. All’interno di questa cornice teorica, uno dei principali aspetti da investigare è distinguere se i fenomeni sociali che si possono considerare tramite dati empirici sono principalmente dovuti ad interazione imitativa fra gli individui piuttosto che a causa di scelte individuali. Nello specifico, basiamo la nostra analisi sullo studio di due grandi insiemi di dati raccolti dall'Istituto Italiano di Statistica (ISTAT) e dalla Regione Emilia Romagna, il primo contenente informazioni registrate in tutti i comuni italiani per ciò che riguarda i matrimoni e le nascite avvenute nell’arco di undici anni, dal 2001 al 2011; il secondo contenente informazioni registrate in tutti i comuni della Regione Emilia Romagna per ciò che riguarda i matrimoni celebratisi in un arco di sedici anni, dal 1995 al 2010. Concentrandoci su quantificatori classici di integrazione, come la frazione di matrimoni con coniugi di origine mista (nativi e immigrati) e la frazione di neonati con genitori di origine mista, le analisi effettuate sugli insiemi di dati rivelano che le misure medie di questi quantificatori mostrano pattern diversi. In particolare, se si considera l’insieme di dati dell’ISTAT e si fa una partizione dello stesso, suddividendolo in due sottoinsiemi indipendenti dal tempo, separando eventi provenienti dalla città di grandi dimensioni (definite dall’incorporare più di 10 000 abitanti) da quelli che si verificano in città di piccole dimensioni, due pattern differenti chiaramente emergono: le misure medie di dati fittano in modo evidente nel primo caso una funzione lineare e nel secondo caso una funzione a radice quadrata. Tali pattern emergono visibilmente anche se osserviamo i fenomeni di integrazione fin dai primi anni : un’analisi predittiva – in questa caso considerante il tempo come una variabile in gioco - ha dimostrato che questo tipo di pattern sono validi pure se si eseguono le stesse analisi, cumulando i dati anno per anno fino a quando non si ricada di nuovo nell’intero insieme di dati. In accordo con i modelli meccanico statistici precedentemente menzionati, l'interpretazione teorica che offriamo è che gli immigrati che vivono in città di grandi dimensioni compiono principalmente scelte indipendenti legate a fenomeni di integrazione, mentre il contrario è vero in città di piccole dimensioni, dove i comportamenti imitativi sembrano svolgere un ruolo più dominante. Il risultato emerso con i dati italiani svela pattern ancora più complessi di integrazione rispetto a quanto emerso in precedente lavoro compiuto su dati simili provenienti dalla Spagna . Questo lavoro dimostra infine che i modelli della meccanica statistica possono essere applicati con successo nel descrivere quantitativamente i fenomeni di integrazione sociale, cogliendo sottili pattern già percepiti da autori classici della sociologia più di un secolo fa.
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Abstract
In this work, we analyze complex systems characterized by embodying many particles with a specific focus on those ones arising in social sciences. The starting point of our analysis is a statistical mechanics approach: in particular, we are concerned with models where individuals can either interact or non-interact. Within such theoretical framework, one of the main aspects to be investigated is distinguishing whether the social phenomena that one may consider through empirical data are mainly due to imitative interaction among individuals rather than individual choices.
In specific, we base our analysis on the exploitation of two large datasets collected by the Italian Institute of Statistics (ISTAT) and the Emilia Romagna Region, the former one containing information recorded in all Italian municipalities regarding marriages and births occurred during an eleven years span, from 2001 to 2011; the latter one containing information recorded in all Emilia Romagna Region municipalities regarding marriages occurred during a sixteen years span, from 1995 to 2010.
Focusing on classical quantifiers of integration such as the fraction of marriages with spouses of mixed origin (native and immigrant) and the fraction of newborns with parents of mixed origin, several analyses performed over the datasets reveal that average measurements of these quantifiers exhibit diverse patterns. In particular, if data belonging to the ISTAT dataset are partitioned into two subsets independent from time, separating events coming from large-sized cities (defined by embodying more than ten thousand inhabitants) by those ones occurring in small-sized cities, two different patterns clearly emerge: average measurements of data fit very well a linear and then a square root function. Such patterns visibly emerge even if we observe integration phenomena from the very first years: a predictive analysis – in this case considering time as a variable – has shown that such kind of patterns are valid even if we perform the same analyses, cumulating data year by year until we fall again into the whole datasets.
According to the statistical mechanics models we have initially considered, the theoretical interpretation we offer is that immigrants living in large-sized cities mainly make independent choices related to integration phenomena while the contrary holds true in small-sized cities, where imitative behaviors seem to play a more dominant role. The result emerged with Italian data unveils even more complex patterns of integration with respect to previous seminal work carried over similar data coming from Spain.
At last, this work shows that statistical mechanics models can be successfully applied in quantitatively describing social integration phenomena, catching subtle patterns already perceived by classical sociology authors more than a century ago.
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