Riassunto analitico
Il termine “coliti” include un’ampia varietà di malattie infiammatorie del colon che possono essere sia forme primitive sia condizioni o complicazioni che fanno seguito ad altre patologie. Gli anatomopatologi sono sistematicamente coinvolti nella diagnosi dei due principali tipi di malattia infiammatoria cronica intestinale (IBD), vale a dire la malattia di Crohn (MC) e la colite ulcerosa o rettocolite ulcerosa (CU), ma ci sono molti altri tipi di coliti da considerare nella diagnosi differenziale. Le coliti non-IBD (NIBDC) sono spesso clinicamente ed endoscopicamente sovrapponibili alle IBD, ma caratterizzate da aspetti istologici peculiari, nonché da eziologia, decorso clinico e trattamento diversi. Le NIBDC comprendono la colite infettiva, la colite ischemica, la colite pseudomembranosa, la colite eosinofila, l’enterocolite autoimmune, la colite segmentaria associata a malattia diverticolare, la colite indotta da farmaci, la colite indotta da radiazioni, la colite da diversione e la colite microscopica, quest’ultima a sua volta costituita da due istotipi: la colite linfocitica e la colite collagenosica. Le malattie infiammatorie intestinali possono colpire soggetti di ogni età, ma un numero sempre crescente di pazienti con IBD si colloca nella fascia geriatrica, sia perché essi raggiungono la senescenza dopo anni di malattia, sia per il crescente numero di nuove diagnosi fatte negli anziani. Ancora poco si conosce circa la storia naturale delle IBD in età geriatrica perché sostanzialmente gli studi di sperimentazione clinica di nuovi farmaci non includono i pazienti anziani e perché al momento non esistono studi prospettici sull’incidenza degli effetti avversi dei farmaci, ma si hanno risultati, seppur esigui, per quanto concerne la tollerabilità delle terapie convenzionali e dei farmaci biologici in tale fascia di età. Anche le NIBDC sono molto frequenti tra i pazienti geriatrici, in particolare la colite ischemica, alcune coliti infettive, la colite pseudomembranosa, la colite da farmaci e da radiazioni, la colite segmentaria associata a malattia diverticolare e la colite microscopica. Infatti, negli anziani si verificano delle alterazioni vascolari e anatomo-funzionali a livello di tutto l’organismo che, associate all’uso diffuso di farmaci, contribuiscono a creare una condizione di disbiosi intestinale la quale predispone allo sviluppo delle coliti e rappresenta un fattore favorente le infezioni, in aggiunta alla perdita di efficacia del sistema immunitario tipica dell’invecchiamento. Inoltre, bisogna sottolineare che la multimorbidità e la conseguente polifarmacoterapia, sono situazioni molto frequenti nella popolazione geriatrica; ciò contribuisce all’insorgenza di numerose condizioni patologiche a carico dell’apparato gastroenterico che rendono notevolmente complessa la gestione della malattia intestinale in questa tipologia di pazienti. Per tutte queste ragioni, le coliti in età geriatrica rappresentano una sfida per il medico, soprattutto in termini di individuazione del trattamento più efficace per migliorare gli attuali outcome, per quanto concerne la riduzione dei tassi di ospedalizzazione, il rischio di complicanze e la mortalità.
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