Riassunto analitico
I virus dell’influenza costituiscono un rilevante problema di sanità pubblica a livello mondiale, in quanto sono gli agenti eziologici di patologie respiratorie acute che si possono presentare sotto forma di epidemie annuali, oppure come pandemie occasionali. Questi virus evolvono costantemente mediante l’accumulo di mutazioni derivanti dalla coinfezione di virus aviari ed umani in un ospite intermedio. L’alto tasso di queste mutazioni, la possibilità di riassortimento dei segmenti genici e l’ampia varietà di virus dell’influenza spiegano la loro capacità di superare le barriere anticorpali indotte dall’immunità acquisita. Attualmente, i farmaci antivirali utilizzati nella terapia anti-influenzale vengono classificati in due categorie: gli inibitori della neuraminidasi (oseltamivir e zanamivir) e gli inibitori del canale ionico M2 (amantadina e rimantadina). La loro efficacia tuttavia è limitata dai frequenti fenomeni di farmaco-resistenza. La vaccinazione rappresenta, quindi, la miglior strategia per prevenire e ridurre le possibilità di infezione da parte del virus dell’influenza e le conseguenti complicazioni. Tuttavia, le strategie per lo sviluppo di vaccini capaci di stimolare immunità di lunga durata sono risultate inefficaci determinando quindi la necessità di cambiare ogni anno la formulazione vaccinale. La ricerca scientifica sta attualmente studiando nuovi target virali come la emoagglutinina e le proteine di superficie e pone nuovo interesse verso lo sviluppo di farmaci ad attività immunomodulante. Con questi obiettivi, si inserisce la nuova ricerca su sostanze naturali e fitoterapici, considerati a ragione il dataset più importante per lo studio di nuove entità biologicamente attive. L’obiettivo di questa tesi è stato quello di applicare un ampio protocollo sperimentale, multistep, al fine di ricercare e sviluppare un prodotto naturale con caratteristiche farmacologiche adatte al suo impiego come agente anti-influenzale. Dopo un ampio screening iniziale sui prodotti naturali utilizzati nella moderna fitoterapia con indicazione specifica del trattamento o della prevenzione anti-influenzale, basato su test in vitro validati sul ceppo influenzale H1N1, è stato selezionato il miglior candidato in termini di efficacia e assenza di citotossicità, che è risultato essere l’estratto standardizzato a base di propoli Propolfenol, titolato al 50% in polifenoli totali, contenente anche catechine da tè verde e procianidine di uva e già presente sul mercato italiano come food supplement. Sull’estratto standardizzato e i suoi diversi costituenti sono stati eseguiti test in vitro di attività antivirale prendendo come target la emoagglutinina, la neuraminidasi e le proteine di rivestimento. Sul target maggiormente indagato dalla chimica farmaceutica, la neuraminidasi, è stato condotto uno studio in silico di docking molecolare, con lo scopo di indagare le capacità di interazione dei singoli principi attivi dell’estratto . Propolfenol è stato inoltre studiato per la sua attività immunomodulante su linfomonociti umani ex vivo, andando a dosare il rilascio citochinico e le principali pathway coinvolte nella sua azione a livello cellulare. Dai risultati ottenuti in questo lavoro, è possibile considerare l’estratto standardizzato Propolfenol un promettente agente capace di agire sia in prevenzione che in trattamento delle infezioni influenzali, agendo attraverso meccanismi specifici e non, garantiti dalla sinergia del fitocomplesso.
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