Riassunto analitico
“La qualità indica non solo ciò che è apprezzabile ma anche ciò che è desiderabile, che si auspica di realizzare; è un bene da ricercare, un obiettivo da perseguire, un ideale da raggiungere” (Bondioli, 1999, p.35). Questo studio ha l’obiettivo di mostrare l’importanza che ha la valutazione di un servizio. Affinché la valutazione sia efficace bisogna prendere in esame entrambe le componenti: realizzare un processo di valutazione della qualità percepita e un percorso di autovalutazione per gli operatori che lavorano all’interno del servizio. L’obiettivo formativo della valutazione consiste dunque anche nel far capire ai diretti interessati che cosa funziona e che cosa invece no, affinché possano attuare dei miglioramenti. Successivamente vi è una parte sostanziosa del lavoro di tesi inerente al processo di valutazione della qualità percepita del nido privato/convenzionato con il Comune che accoglie bambini dai 9 mesi ai 3 anni di età ubicato nel territorio di Formigine. Le famiglie al giorno d’oggi ricoprono un ruolo fondamentale nel processo di valutazione della qualità dei servizi per l’infanzia, sono passate dal ruolo di consumers a quello di interlocutori attivi, portatrici di risorse e di prospettive essenziali. Il secondo capitolo, infatti, si concentra particolarmente sull’elaborazione dei dati della qualità percepita, ricavati tramite la somministrazione dello strumento della qualità percepita ai genitori. Nel terzo capitolo, invece, viene trattato il percorso di autovalutazione, che riguarda gli operatori del medesimo servizio del territorio di Formigine, che comprende somministrazione dello strumento, analisi dei dati, interpretazioni, confronto tra operatori, riflessioni e osservazioni. Il processo autovalutativo è una procedura valutativa che impegna professionalmente il gruppo di lavoro nell’analisi delle proprie azioni per alimentare momenti di riflessione, divenendo opportunità per accrescere i processi riflessivi e metariflessivi, per accrescere il confronto e progettare collegialmente dei possibili interventi di miglioramento. Grazie all’analisi dei dati che sono stati rilevati in un primo momento, si esaminano le possibili coerenze, incoerenze e discrepanze tra dichiarato ed agito. Infine, nell’ultimo capitolo è riportata l’esperienza di sintesi tra qualità percepita e autovalutazione. I numerosi punti di vista che sono presenti in questo percorso complessivo (dei genitori e degli operatori) aiutano ad estendere la propria prospettiva e a riflettere circa la pedagogia. In seguito alle analisi singole dei due strumenti e dei dati ricavati da ciascuno di essi, si è cercato di individuare quali aspetti dell’autovalutazione potessero essere messi in relazione con gli item dello strumento di valutazione della qualità percepita utilizzato dalle famiglie. Nel lavoro di sintesi sono state riscontrate criticità e limiti degli strumenti, nonostante ciò viene sottolineata l’importanza di porre in connessione prospettive differenti e di mettere a confronto strumenti diversi, che però collaborano per definire e migliorare la qualità.
|