Riassunto analitico
Dalle più recenti inchieste epidemiologiche si prevede, nei prossimi quarant’anni, una progressiva crescita della popolazione anziana. Al fronte di una modifica sostanziale dei bisogni sanitari si rende necessaria una personalizzazione dei percorsi assistenziali, che possano includere la multidimensionalità del paziente anziano. L’invecchiamento della popolazione pone in essere una delle più grandi sfide della medicina moderna. Il paziente anziano è infatti il prototipo del paziente complesso, laddove per complessità, in ambito sanitario, s’intende una persona affetta da due o più patologie croniche, in cui ciascuna delle condizioni morbose presenti è potenzialmente in grado d’influenzare l’esito delle cure delle altre coesistenti. Nell’approccio clinico al paziente anziano, l’appropriatezza diagnostico-terapeutica è dettata dalla stratificazione del rischio attraverso l’identificazione di quel sottogruppo di pazienti con un possibile fenotipo di fragilità. La fragilità dell’anziano è una sindrome biologica caratterizzata da un’aumentata vulnerabilità, con una riduzione delle riserve fisiologiche dell’organismo e della resistenza agli eventi stressanti, provocata dal declino cumulativo di più sistemi fisiologici. Per evidenziare un possibile fenotipo di fragilità si può ricorrere alla misurazione delle performance fisiche dell’individuo. Vi sono diversi strumenti di misura, tra quelli proposti in letteratura, ha ottenuto il maggior consenso nella sperimentazione e nella pratica clinica la Short Physical Performance Battery (SPPB). Lo scopo del nostro studio è di valutare l’utilità della misurazione delle performance fisiche, mediante la SPPB, nel paziente anziano afferente all’ambulatorio di Cardio-geriatria. Ci aspettiamo che le prove di performance delineino un profilo di maggiore fragilità al quale il clinico deve porre un’attenzione particolare.
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Abstract
Dalle più recenti inchieste epidemiologiche si prevede, nei prossimi quarant’anni, una progressiva crescita della popolazione anziana. Al fronte di una modifica sostanziale dei bisogni sanitari si rende necessaria una personalizzazione dei percorsi assistenziali, che possano includere la multidimensionalità del paziente anziano.
L’invecchiamento della popolazione pone in essere una delle più grandi sfide della medicina moderna. Il paziente anziano è infatti il prototipo del paziente complesso, laddove per complessità, in ambito sanitario, s’intende una persona affetta da due o più patologie croniche, in cui ciascuna delle condizioni morbose presenti è potenzialmente in grado d’influenzare l’esito delle cure delle altre coesistenti.
Nell’approccio clinico al paziente anziano, l’appropriatezza diagnostico-terapeutica è dettata dalla stratificazione del rischio attraverso l’identificazione di quel sottogruppo di pazienti con un possibile fenotipo di fragilità. La fragilità dell’anziano è una sindrome biologica caratterizzata da un’aumentata vulnerabilità, con una riduzione delle riserve fisiologiche dell’organismo e della resistenza agli eventi stressanti, provocata dal declino cumulativo di più sistemi fisiologici.
Per evidenziare un possibile fenotipo di fragilità si può ricorrere alla misurazione delle performance fisiche dell’individuo. Vi sono diversi strumenti di misura, tra quelli proposti in letteratura, ha ottenuto il maggior consenso nella sperimentazione e nella pratica clinica la Short Physical Performance Battery (SPPB).
Lo scopo del nostro studio è di valutare l’utilità della misurazione delle performance fisiche, mediante la SPPB, nel paziente anziano afferente all’ambulatorio di Cardio-geriatria.
Ci aspettiamo che le prove di performance delineino un profilo di maggiore fragilità al quale il clinico deve porre un’attenzione particolare.
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