Riassunto analitico
La presente tesi tratta lo storytelling e le sue origini dal punto di vista ontogenetico e filogenetico. Si descrivono l'homo narrans e il suo istinto di narrare dall'inizio dell'umanità. Si delineano le fasi dello sviluppo del bambino e si determina lo sviluppo dello storytelling. L'obiettivo primario della tesi è dimostrare se è possibile che la fanfiction, date le sue prerogative, entri nelle scuole come pratica didattica, fungendo da palestra cognitiva ed emotiva, e aiuti a migliorare le pratiche della scrittura. L'elaborato è, dunque, così articolato: - nel primo capitolo sono date informazioni circa i riferimenti teorici sul pensiero narrativo, sulla necessità che ha l’uomo di narrare e su come ciò si ripercuote sull’intero processo di apprendimento. I maggiori riferimenti teorici riportati sono rappresentati dagli studi di Jerome Bruner, Jean Piaget, Jonathan Gottschall e Stefano Calabrese relativamente allo sviluppo del pensiero narrativo e, più in generale, dello sviluppo cognitivo nel bambino; - nel secondo capitolo viene introdotta la fanfiction: cosa è, quando ha avuto origine, come si è evoluta e perché si è evoluta? È in questo frangente che viene data grande importanza all’avvento della rete: Internet, infatti, ha rivestito un ruolo fondamentale nella diffusione di questa tipologia di testo narrativo; - nel terzo capitolo si ipotizza l’inserimento della fanfiction all’interno di un percorso scolastico: viene dunque descritta l’esperienza di tirocinio del quinto anno relativamente al progetto più ampio di Arte e Letteratura per l’Infanzia (A.L.I.). L'intero progetto è meticolosamente riportato in ogni sua parte, con il contesto in cui si inserisce, gli obiettivi, le pratiche e la descrizione di ogni attività, e infine dei risultati ottenuti.
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