Riassunto analitico
Questo lavoro nasce con l’obiettivo di trattare il tema dell’overconfidence e degli altri fenomeni psicologici che possono portare i manager a commettere, nel corso del processo decisionale, errori che possono condurre a decisioni che causano una riduzione del valore dell’azienda. Tali distorsioni comportamentali possono essere divise in due gruppi: “euristiche e bias ” e “effetti di framing ”. Lo scopo di questo elaborato è indagare l’ambito della finanza comportamentale che, seppur con un’interferenza attualmente misurabile solo qualitativamente, influenza le scelte di capital budgeting. A partire dagli anni ‘70 gli studi sulla finanza comportamentale hanno visto un notevole incremento, grazie ai contributi di numerosi psicologi ed economisti, ma la dottrina in questo campo è ancora carente di trattazioni che prendano in considerazione la relazione tra le distorsioni comportamentali e le decisioni in ambito aziendale. L’approccio di tipo comportamentale alla finanza riveste un ruolo importante nella progettazione di investimenti, in quanto spesso i manager sono troppo ottimisti e sicuri di sé; diventa, quindi, fondamentale tenere in adeguata considerazione come questi aspetti comportamentali possano influenzare le loro decisioni. Dopo aver spiegato il tema attraverso alcuni lavori di ricerca, l'elaborato, attraverso un caso reale, si propone di commentare alcune variabili che possono essere maggiormente influenzate da distorsioni comportamentali e in particolar modo dall’overconfidence. Nelle vesti dell’analista, effettuerò la modellizzazione, l’analisi e la valutazione di un progetto di investimento industriale, intraprendendo i processi di stima necessari. Risulterà chiaro che tali processi di stima, se intrapresi da un soggetto interno all’azienda, hanno un’alta probabilità di essere influenzati da errori di natura comportamentale ed in particolar modo dall’overconfidence. Affidando, invece, l’analisi del progetto di investimento ad un soggetto esterno, il rischio di distorsione si riduce in quanto il consulente esterno è slegato da pregiudizi ed “affetto” nei confronti dell’azienda e può valutare se è opportuno intraprendere o meno un determinato progetto con maggiore lucidità ed oggettività. Quale consulente esterno, effettuerò l’analisi e la valutazione del progetto di investimento, cercando di “raccontare” quello che è stato il lungo percorso che ho effettuato; percorso caratterizzato dallo studio della finanza aziendale e della finanza comportamentale applicata agli investimenti, dalla ricerca di numerose strade possibili e dalla scelta di quella più idonea, da bivi, dove occorrerà prendere decisioni e riflettere sulla possibilità di essere influenzata da distorsioni comportamentali, da processi di stima di variabili, che in particolar modo possono essere soggette all'influenza dell’ overconfidence.
|