Riassunto analitico
Introduzione: i disordini ereditari con sovraccarico di ferro includono un ampio spettro di patologie di cui la più frequente è l’emocromatosi ereditaria correlata a mutazioni del gene HFE. Tale sindrome clinica è caratterizzata da un aumento del ferro circolante, con progressivo accumulo negli organi parenchimatosi (fegato, cuore, ghiandole endocrine e articolazioni), in presenza di una normale eritropoiesi. La penetranza della patologia è bassa e variabile; sono necessari, infatti, cofattori genetici e ambientali, non ancora completamente caratterizzati, per avere le manifestazioni cliniche conclamate. Inoltre, soprattutto nelle aree del Mediterraneo, fino al 30% dei pazienti con fenotipo emocromatosico non ha mutazioni del gene HFE. Esistono anche altre forme ereditarie di sovraccarico di ferro non ascrivibili alle sindromi emocromatosiche. Pertanto la diagnosi genetica dei disordini ereditari del metabolismo del ferro è complessa e costosa.Obiettivi: analizzare le caratteristiche cliniche e genetiche di pazienti arruolati nello studio “ “Next-generation sequencing (NGS) and gene therapy to diagnose and cure rare diseases in Regione Emilia Romagna (RARER)”, con l’obiettivo di valutare l’applicazione clinica della tecnologia di NGS nella diagnosi e nello studio dei disordini ereditari del metabolismo del ferro. Materiali e metodi: lo studio è stato condotto su 153 pazienti arruolati presso l’ “Ambulatorio Emocromatosi-Malattie Rare” della Struttura Complessa di Medicina 2 del Policlinico di Modena, sulla base del sospetto clinico di emocromatosi ereditaria (gruppo A) o iperferritinemia ereditaria (gruppo B). In entrambi i gruppi erano presenti casi aventi una precedente diagnosi genetica ottenuta tramite metodica standard (Sanger sequencing). I pazienti sono stati caratterizzati dal punto di vista molecolare e fenotipico. Sono stati raccolti e sistematizzati i dati anamnestici, clinici, biochimici, radiologici, e bioptici. I dati clinici e fenotipici di tutti i pazienti sono stati integrati con i risultati della valutazione genetica condotta tramite metodica di sequenziamento genico massivo parallelo – NGS (Next-generation sequencing). L’analisi genetica è stata condotta presso il CGR-UNIMORE (Center for Genome Research dell’Università di Modena e Reggio Emilia) e si è avvalsa della tecnologia Ion Ampliseq TM. Per tale analisi è stato messo a punto un gene-panel dedicato dove erano presenti le sequenze di 32 geni tra candidati maggiori e modificatori, noti o ipotizzati essere implicati nell’omeostasi del ferro. Risultati: E' stata trovata una significativa differenza per i genotipi HFE tra i due gruppi, in particolare nel gruppo A è stato trovato un genotipo a rischio di sovraccarico di ferro (C282Y/C282Y o C282Y/H63D) nel 47% dei pazienti, percentuale che raggiunge il 61% quando è considerato il genotipo H63D/H63D. Sono state identificate varianti patogene note o predette patogene in entrambi i gruppi, comprese 62 varianti in 20 geni tra i quali HFE2,TRF2,SLC40A1 e FTL. E' da sottolineare che l'8% dei pazienti presenta più di una mutazione potenzialmente patogena in geni differenti. Nel complesso, i dati raccolti indicano che l’osservazione clinica permette di identificare i pazienti a rischio della forma classica di emocromatosi ereditaria HFE correlata, mentre la metodica di sequenziamento genico tramite NGS è un valido strumento diagnostico in particolare gli altri disordini ereditari. Inoltre, abbiamo riscontrato che una possibile ereditarietà digenica può essere implicata nella genesi di diversi quadri clinici.
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