Riassunto analitico
La cirrosi epatica è una malattia cronica diffusa del fegato ad andamento lento e progressivo, caratterizzata da un’intensa fibrosi che altera la normale architettura epatica e dalla presenza dei noduli di rigenerazione. La conseguenza è una struttura anomala in cui i normali rapporti tra le cellule, i vasi sanguigni e le vie biliari vengono persi. Si ottiene quindi una riduzione della capacità funzionale del fegato e il sovvertimento della microcircolazione epatica, determinanti nella patogenesi dell’ipertensione portale che è alla base delle più importanti complicanze della cirrosi epatica. Rappresenta l’esito finale di numerose malattie epatiche croniche di diversa eziologia che hanno in comune la capacità di causare la morte e la rigenerazione delle cellule epatiche e di innescare il processo di fibrosi. Le cause eziologiche nel nostro Paese sono principalmente le forme virali, l’alcol e l’epatopatia steatosica non alcolica. Tra le infezioni virali troviamo il virus HCV, più frequentemente presente nei paesi occidentali, e HBV, con prevalenza maggiore in Africa sub-sahariana e in Asia. Altre cause eziologiche possono essere malattie d’accumulo (morbo di Wilson ed emocromatosi), malattie colestatiche come la cirrosi biliare primitiva e la colangite sclerosante, scompenso cardiaco destro che causa una cirrosi congestizia, farmaci e infine, se non è rilevabile un evidente fattore eziologico, la cirrosi viene detta criptogenetica. La cirrosi epatica rappresenta una causa crescente di morbilità e mortalità in molti paesi industrializzati. Nell’Europa Centrale costituisce la quarta causa di morte, mentre nel mondo è al quattordicesimo posto: in particolare la cirrosi esita in 1,03 milioni di morti all'anno su scala globale, di cui 170000 all'anno in Europa e 33500 negli Stati Uniti. La cirrosi epatica è una malattia molto diffusa nel nostro Paese, con una mortalità di 19,5 soggetti per 100.000 abitanti ed è inclusa tra le 10 principali cause di morte. La prevalenza è maggiore nel sesso maschile che in quello femminile. Nel Nord Italia vi è una maggior proporzione di cirrosi alcoliche, mentre al sud e al centro prevalgono le forme ad eziologia virale. L’incidenza di nuovi casi di cirrosi in Italia è stimata essere pari a 30-60/100.000/anno, per un totale di circa 26.000 nuovi casi all’anno. La mortalità per cirrosi in Italia sta lentamente calando negli ultimi 20 anni, nonostante vi sia un aumento della mortalità per tumore primitivo del fegato. L’evoluzione della patologia cirrotica dalla fase di compenso a quella di scompenso rappresenta uno snodo fondamentale nel peggioramento della prognosi e della sopravvivenza del paziente cirrotico. Riuscire pertanto ad identificare precocemente questa transizione, che è definita dalla comparsa di specifiche identità cliniche che caratterizzano lo scompenso, potrebbe impattare significativamente sia sulla sopravvivenza dei pazienti che nella gestione complessiva della patologia cirrotica. Lo scopo dello studio è stato pertanto l’analisi degli episodi di scompenso verificatisi in una coorte di pazienti affetti da cirrosi compensata, al fine di identificare il ruolo di alcuni marcatori clinici nella predizione degli eventi di scompenso e il loro impatto sulla sopravvivenza.
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