Riassunto analitico
Sempre più attuale è il concetto di comfort food, in quanto da solo è capace di portare rassicurazione e conforto nella persona che lo consuma, per il quale però non è facile individuare target alimentari precisi, perché varia da persona a persona; per alcuni può essere uno snack salato, mentre per altri una torta e per altri ancora un piatto di pasta super calorico. Proprio dalla parola “comfort” possiamo intuire infatti che è un cibo capace di consolare e dare calore. Quando si è particolarmente tristi o stressati è l’alimento in grado di alleviare le tensioni e far tornare il buon umore. L’obiettivo di questa tesi è quello di definire e approfondire il concetto di comfort food, ossia, di cibo che conforta. Attraverso la rassegna di esperimenti e ricerche condotte da psicologi sociali, cercheremo di comprendere meglio la definizione di comfort food, analizzando le diverse categorie in cui può essere classificato e di analizzare come varia il suo consumo in base al sesso, all’età e alla cultura dei partecipanti coinvolti nelle ricerche. Dopodiché si cercherà di capire che rapporto intercorre fra il cibo di conforto e le emozioni, in quanto esse sono il fattore scatenante dell’uso, e a volte abuso, di comfort food. Si metteranno a confronto, in particolare, le emozioni positive con quelle negative, cercando di capire che effetto esercita il cibo di conforto su di esse. Si analizzerà poi nello specifico l’impatto che ha lo stress sul cibo, essendo una delle principali cause del consumo di comfort food da parte degli esseri umani ma non solo; infatti verranno esposte anche ricerche condotte sui roditori che mostrano che anche gli animali riescono a modulare i loro livelli di stress attraverso il cibo caratterizzato da determinati nutrienti. Il comfort food ha diversi aspetti positivi, ma ne ha altrettanti negativi. Proprio per questo verranno presentati i vari svantaggi causati dal consumo di questi alimenti e per i quali ci chiediamo se il comfort food in realtà non sia un dis-comfort food.
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