Riassunto analitico
Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare le modifiche della qualità della vita nei pazienti operati per otite media cronica (OMC), colesteatomatosa e non. Tali aspetti puramente soggettivi sono stati correlati con la tecnica chirurgica, la tipologia di intervento ed altri aspetti intraoperatori per capire se determinate scelte terapeutiche avessero un impatto sulla percezione del paziente. È stato condotto uno studio prospettico. La versione italiana del Chronic Ear Survey (CES-I), un questionario specifico per le OMC, composto da 13 domande, è stato sottoposto a tutti i pazienti trattati chirurgicamente per OMC. Tale questionario, andando ad indagare frequenza, durata e severità dei sintomi associati alla patologia, genera un punteggio per tre sottoscale riguardanti le limitazioni nelle attività fisiche e sociali, i sintomi e il trattamento medico. Un punteggio più alto indica una QoL migliore, mentre uno più basso indica una peggiore QoL. Tali parametri sono stati correlati a tecnica chirurgica, tipo intervento, stadiazione dell’intervento ed alla scelta di eseguire o meno l’ossiculoplastica. Al termine dello studio si è evidenziato che la qualità della vita dei pazienti affetti da OMC migliora con il trattamento chirurgico. In particolare, si osserva un lieve peggioramento dei parametri legati alla limitazione delle attività e alla necessità di interventi medici nella prima fase di follow-up per poi migliorare dai 6 mesi di follow-up in avanti. Non vi sono differenze statisticamente significative tra le differenti tecniche chirurgiche. I pazienti sottoposti a timpanoplastica aperta richiedono mediamente più interventi medici rispetto agli altri gruppi di confronto. La scelta di stadiare l’intervento è avvertita come una limitazione alle attività sociali e fisiche, ma talvolta giustificata dal quadro obiettivo dell’orecchio operato e dall’estensione di malattia (es. colesteatoma).
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