Riassunto analitico
Il diritto comunitario disciplina la libertà di stabilimento dei lavoratori e dei liberi professionisti, nonchè il riconoscimento e l'equiparazione dei titoli di studio conseguiti dagli stessi. Il presente lavoro ha lo scopo di effettuare una revisione delle direttive comunitarie, succedutesi dagli anni '90 ad oggi, riguardanti i due temi in oggetto. Nella prima parte si analizza l'evoluzione della disciplina inerente la libertà di stabilimento, partendo da alcune fondamentali pronunce della Corte di Giustizia Europea, che evidenziano tra l'altro l'importanza del processo di armonizzazione tra disposizioni comunitarie e disposizioni nazionali. Nella seconda parte, invece, si procede ad analizzare la disciplina del riconoscimento ed equiparazione dei titoli di studio conseguiti, evidenziando il processo che ha portato alla formazione dello Spazio Europeo dell'Istruzione superiore. Infine si analizza la disciplina in tema di concorrenza con un confronto tra disposizioni comunitarie e nazionali. A conclusione del tutto si possono evidenziare alcuni aspetti ed elementi che potrebbero essere considerati come conclusivi, ma che in realtà rappresentano soltanto un punto di partenza per affrontare il rapporto tra libertà economiche e diritti sociali. Dall’interpretazione che la Giurisprudenza da di questi temi, considerati come intangibili, scaturiscono alcuni interrogativi che risultano ancora irrisolti nonostante gli interventi che nel corso degli anni si sono succeduti. In particolare la domanda principale che ci si pone è se la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi possano avere un’interpretazione più moderna, in quanto “libertà da ripensare”, poiché allo stato attuale non sono riuscite a garantire il raggiungimento dell’obiettivo comunitario per le quali erano nate, ossia la creazione di un mercato unico europeo. Ovviamente i medesimi interrogativi risultano, con le dovute differenze, riscontrabili anche con riferimento al processo di riconoscimento dei titoli di studio sempre nell’ottica della creazione del mercato unico europeo. Quindi a fronte dell’analisi svolta si può affermare che nonostante i buoni propositi che hanno mossso i rappresentanti europei, ancora molto c’è da fare sia sotto l’aspetto della libertà di stabilimento che dell’istruzione per raggiungere l’obiettivo e stabilire delle regole che siano veramente comuni per tutti.
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