Riassunto analitico
L’endoscopia ha dimostrato, nell’ambito della chirurgia otologica, un continuo miglioramento della tecnica e dei risultati. L’introduzione dell’endoscopio nello strumentario chirurgico in otologia ha consentito lo sviluppo di una chirurgia mini-invasiva. I vantaggi della tecnica endoscopica, che ne hanno consentito tale sviluppo, sono legati principalmente alla visione in HD, alla possibilità di visione “dietro l’angolo” ed all’elevata vicinanza ai tessuti trattati, con miglior differenziazione tra tessuto sano e patologico. Mentre nella chirurgia rinosinusale tale metodica è già ampiamente diffusa, l’endoscopia nel trattamento delle lesioni dell’angolo ponto-cerebellare e del condotto uditivo interno è ancora poco diffusa, essendo attualmente utilizzata esclusivamente in combinazione con la tecnica microscopica tradizionale per la valutazione di eventuali residui di patologia. Tuttavia, le recenti applicazioni in campo otologico, nel trattamento del colesteatoma o di altre lesioni dell’orecchio medio con tecnica endoscopica esclusiva, hanno gradualmente spinto ad un utilizzo sempre maggiore dell’endoscopia anche in campo otoneurochirurgico per il trattamento di lesioni della base cranica laterale, in particolare per il neurinoma dell’acustico. Tradizionalmente la chirurgia del neurinoma dell’acustico è basata su tecniche microscopiche ben codificate e descritte in letteratura, con diversi outcomes postoperatori a seconda dell’approccio utilizzato e della lesione trattata. Tutti questi approcci però hanno in comune un’elevata morbilità postoperatoria, legata alle ampie demolizioni di tessuto necessarie per raggiungere la patologia e trattarla in maniera radicale. Recentemente è stato codificata una nuova tecnica chirurgica, totalmente endoscopica transcanalare transpromontoriale, per rimuovere il neurinoma dell’acustico in via mini-invasiva e conservativa. In questo lavoro vengono analizzati e discussi i dati relativi ai pazienti, alla patologia trattata ed ai principali outcomes postoperatori, focalizzando l’attenzione sulla preservazione della funzionalità del nervo facciale dopo chirurgia transcanalare endoscopica esclusiva. La chirurgia transcanalare endoscopica esclusiva ha dimostrato di essere una chirurgia conservativa, mini-invasiva, con un’importante riduzione della morbilità chirurgica tradizionale e con importanti risultati sulla preservazione del nervo facciale.
|
Abstract
Endoscopes have demonstrated increasing benefit in ear surgery. Incorporation of the endoscope into the surgical armamentarium in otology has contributed greatly to the concept of minimally invasive surgery. This is because the operating microscope requires wide viewing portals for adequate illumination and visualization of the operative field, in contrast to the endoscope, which provides direct vision with illumination of the target field, thus avoiding the need for extra exposure and extra drilling. Totally endoscopic surgery represents a surgical standard of care in minimally invasive rhinoneurosurgery for the treatment of anterior skull base pathologies. While in these cases endoscopic approach is a well-established and codified technique, its use in other areas of the brain such as the cerebellopontine angle (CPA) and the internal acoustic canal (IAC), however, has been limited. Currently, endoscopy in CPA surgery is primarily used in combined approaches to conventional microscopic surgical techniques for acoustic neuromas treatment (ANs). EAM in CPA has been an excellent start in the use of the endoscope in the posterior fossa and the advances in the application of endoscopy in the surgical treatment of middle ear cholesteatomas and neoplasms improved its use in lateral skull base surgery. Approaches to the middle ear have been gradually completed until endoscopic anatomy of the labyrinth and IAC were thoroughly clarified. Classically, surgical approaches to treat vestibular schwannomas (VS) are widely known and extensively recorded and all these methods are indirect approaches to the inner ear and require wide external incisions, with a variable degree of temporal bone drilling to have adequate exposition to the IAC and CPA. Recently, a progression from EAM to a fully appropriate endoscope technique to the internal auditory canal (IAC) surgery has been recorded and clinically applied. We described our exclusive endoscopic approach to the IAC, used to operate acoustic neuromas (ANs) involving IAC. Indications, patients data, surgical technique and principal postoperative outcomes were evaluated and discussed, in particular regard facial nerve preservation. Transcanal/transpromontorial endoscopic approach (TTEA) was demonstrated to be an innovative and effective surgical technique for successful resection of ANs. By this innovative approach, the complications observed in traditional microscopic surgeries can be reduced, with significantly shorter recovery time and hospitalization of the patients and possible improved outcomes on facial nerve.
|