Riassunto analitico
Modificare documenti condivisi, inviare e-mail, guardare film in streaming o salvare files sono solo alcune delle attività rese possibili dal cloud computing. Siamo in presenza di un ritrovato che scaturisce dalla fusione di diverse tecnologie, con cui l’utente accede, tramite connessione alla rete, a un’ampia gamma di prestazioni. I servizi erogati, sia che si tratti di archiviazione, di elaborazione di dati o gestione di applicazioni, condividono la medesima ratio ispiratrice: rendere le risorse accessibili ovunque, su qualsiasi dispositivo e in qualunque momento. L'assenza di una specifica disciplina da riferire ai contratti di cloud computing impone di ricostruirne il regime giuridico attraverso lo studio della normativa "multilivello" che interessa il fenomeno. Punto di partenza dell'elaborato è l'inquadramento del contesto in cui le fattispecie cloud si inseriscono. Il primo capitolo è, dunque, dedicato al commercio elettronico e al contratto telematico, con particolare riguardo ai procedimenti formativi dell'accordo e alla forma. Data questa cornice, la tesi attenziona le caratteristiche e la struttura standardizzata dei contratti cloud, indagandone la natura giuridica. Il contributo si sofferma, nella sua sezione conclusiva, sui profili di responsabilità, analizzando le clausole contrattuali più ricorrenti nella prassi e le fonti legislative, nazionali e sovranazionali, che incidono sulle dinamiche pattizie.
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