Riassunto analitico
Nella demenza di Alzheimer si riscontrano tra i vari segni clinici anche bassi livelli di melanocortine. Il sistema delle melanocortine è costituito da neuropeptidi endogeni della famiglia dell'ormone adrenocorticotropina/melanocita-stimolante e derivanti da un unico precursore comune, la pro-opiomelanocortina. Studi precedenti hanno dimostrato l’effetto neuroprotettivo del trattamento con analoghi delle melanocortine in modelli sperimentali di Alzheimer in fase iniziale. In questo studio abbiamo indagato il ruolo neuroprotettivo degli analoghi delle melanocortine in due modelli di topi transgenici con Alzheimer grave, utilizzando topi 5XFAD di 5 e 7 mesi e topi 3xTg di 9 e 12 mesi. Abbiamo dimostrato che la stimolazione cronica dei recettori delle melanocortine con l'analogo NDP-α-MSH porta ad un miglioramento delle capacità cognitive nei topi con Alzheimer anche in fase avanzata. Abbiamo inoltre osservato che questi effetti protettivi sono associati alla diminuzione della proteina tau iper-fosforilata mentre rimangono invariate le placche di β-amiloide. I risultati suggeriscono che la stimolazione dei recettori delle melanocortine da parte dell’analogo NDP-α-MSH possa rappresentare un’efficace strategia terapeutica nel trattare il declino cognitivo nelle fasi avanzate della malattia di Alzheimer.
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