Riassunto analitico
I tumori ginecologici sono tra le neoplasie più diffuse nella popolazione femminile mondiale. Il progresso in campo oncologico ha permesso di raggiungere grandi traguardi nel trattamento di queste patologie, con riduzione dell'incidenza e della mortalità nei paesi in via di sviluppo che applicano le tecniche più innovative di screening e trattamento. La radioterapia è un'arma fondamentale per il trattamento dei tumori della cervice uterina e dell'endometrio, sia con finalità radicale che adiuvante. Le ultime tecniche di radioterapia IMRT consentono di ottenere un ottima conformazione della dose al target tumorale, permettendo di ottenere ottimi risultati nella cura e, allo stesso tempo, la riduzione di effetti collaterali rispetto alle tecniche convenzionali. Le fratture da insufficienza pelvica sono un possibile effetto collaterale dei trattamenti di radioterapia pelvica e possono peggiorare drasticamente la qualità della vita delle donne sopravvissute. I dati presenti in letteratura non permettono di prendere decisioni sulle possibili misure che possono essere adoperate per ridurre la loro incidenza. Piccoli accorgimenti durante la pianificazione dei trattamenti potrebbero ridurre l'incidenza di PIF. In particolare, mancano studi specifici che mettano in evidenza una correlazione tra specifici parametri dosimetrici delle ossa del bacino e l'incidenza delle fratture. In questo studio retrospettivo si studiano i parametri dosimetrici e si cerca una associazione con l'incidenza di fratture delle singole ossa del bacino, valutando quale parametro potrebbe essere più utile allo scopo di prevedere l'insorgenza di questo effetto collaterale. Il campione è costituito da 130 pazienti con neoplasia ginecologica che hanno ricevuto un trattamento di radioterapia esterna su pelvi, con intento radicale o adiuvante. Per la diagnosi di PIF sono state analizzate le TC, RMN e PET-TC di follow up. Il 13,8% delle pazienti ha sviluppato una frattura da insufficienza pelvica. Nel 44% dei casi di PIF sono state identificate fratture multiple. E' stato effettuato il contouring di sacro, ala iliaca destra, ala iliaca sinistra, giunto sacroliaco destro, giunto sacroliaco sinistro, ischio-pube di destra e ischio-pube di sinistra. Su questi volumi sono stati misurati D50%, V15Gy, V30Gy, V45Gy. L'analisi dei dati ha dimostrato una media più alta per tutti questi parametri nel gruppo di pazienti con PIF rispetto alle pazienti che non hanno avuto fratture. E' stata trovata un'associazione statisticamente significativa con V30Gy di ischio-pube di destra e di sinistra e V45Gy di ischio-pube di sinistra. Questi due parametri non erano stati analizzati da nessuno studio precedentemente. Per alcuni parametri dosimetrici di sacro e ischio-pube sono stati identificati cut-off oltre cui il rischio è significativamente aumentato. E' stata confermata l'importanza di fattori di rischio, quali osteoporosi, chemioterapia concomitante, età e peso <55 kg, e identificati altri fattori non molto considerati, come l'intento radicale e i boost con radioterapia esterna. Altri studi sono necessari, con campioni più ampi e di natura prospettica, per valutare l'utilità dei parametri dosimetrici identificati in questo studio. Insieme all'analisi più approfondita dei fattori di rischio e della clinica di queste condizioni, si possono identificare strategie di prevenzione e valutazione del rischio che possono essere adoperate per preservare una migliore qualità della vita nelle pazienti sopravvissute.
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