Riassunto analitico
Le dimissioni sono l'atto unilaterale attraverso il quale il lavoratore può recedere dal proprio rapporto di lavoro. Le dimissioni, come i licenziamenti, sono state oggetto, per diversi anni, di svariate modifiche normative, partendo dalla disciplina del Codice Civile del 1942, la legge 92/2012, meglio conosciuta come la Riforma Monti – Fornero, ed infine il Decreto Legislativo 151/2015, che va ad introdurre una nuova procedura per poter rassegnare le dimissioni. In questo elaborato si tratterà, nella prima parte, la disciplina delle dimissioni, partendo dall’analisi del recesso ai sensi del Codice Civile, gli eventuali vizi della volontà nell’ esercizio del recesso, la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, le dimissioni per giusta causa ed il rapporto tra le dimissioni e le rinunzie e le transazioni di cui all’art. 2113 c.c. Nella seconda parte verranno analizzate le differenze tra le modalità di rassegnazione delle dimissioni ante e post D.Lgs. 151/2015. In particolare, l’osservanza della nuova procedura telematica, la quale prevede che il lavoratore rassegni le dimissioni utilizzando dei moduli predisposti dal Ministero del Lavoro. La nuova disciplina e la nuova procedura telematica sono state pensate per ostacolare quella che era il fenomeno delle dimissioni in bianco. Precedentemente al D.Lgs. 151/2015, già la legge n. 188/2007 aveva cercato di intervenire in proposito. Anch'essa aveva previsto una procedura obbligatoria per il lavoratore capace di accertare, con sicurezza, l'identità del lavoratore e la sua volontà di dimettersi. Sull'argomento, intervenne anche la legge 92/2012, la quale basava il meccanismo di recesso sulla condizione sospensiva consistente nella necessità di procedere alla convalida delle dimissioni, da effettuarsi presso le Direzioni Territoriali del Lavoro o i Centri per l’Impiego competenti per territorio. Tuttavia la procedura della riforma Fornero è stata sostituita da quella introdotta dall'art. 26 del decreto legislativo n. 151/2015, in vigore dal 12 marzo 2016. Infine, verranno trattati tutti gli aspetti circa la tutela del prestatore di lavoro, ed in particolare, tutte quelle situazioni di debolezza in cui si può trovare il lavoratore quando decide di rassegnare le dimissioni. Un esempio è la lavoratrice madre dimissionaria.
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