Riassunto analitico
Questa Tesi nasce dall’analisi della ripartizione territoriale della Repubblica Italiana, la quale è delineata dall’articolo 114 della Costituzione. Uno dei punti fondamentali da trattare affrontando questo argomento è rappresentato dalla Riforma Costituzionale del Titolo V del 2001. Infatti, la legge costituzionale n. 3/2001 ha modificato alcuni articoli riguardanti proprio questo argomento. Tra questi, lo stesso articolo 114 è stato modificato ed unificato all’ex articolo 115, il quale è stato poi abrogato. L’articolo 114, disponendo, oggi, che “la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”, riconosce la nuova posizione paritaria di tutti gli elementi costitutivi della Repubblica. Questa ricostruzione fa un riferimento implicito anche al principio di sussidiarietà, oltre che all’individuazione degli elementi costitutivi della Repubblica, il cui elenco è stato consapevolmente invertito nell’ordine rispetto alla precedente versione dell’articolo, il quale stabilisce un ordine ascendente degli enti territoriali che inizia dall’ente più piccolo e più vicino al cittadino per poi arrivare all’ente maggiore. Una volta definiti gli enti locali che caratterizzano il territorio italiano, la Tesi analizza i diversi procedimenti di variazione territoriale di questi enti, definiti dagli articoli 132 e 133 della Costituzione. In particolare, l’articolo 132 comma 1 della Costituzione, come vedremo in seguito, non ha mai avuto una concreta applicazione in quanto la Regione del Molise, unica ad essere stata creata successivamente all’entrata in vigore della Costituzione, è stata istituita attraverso il procedimento previsto dalle Disposizioni transitorie e finali, in particolare la n. XI, della Costituzione. Viceversa, il comma 2 dell’articolo 132 e l’articolo 133 hanno trovato applicazione nel corso del tempo, anche numerose volte. Date queste premesse, la Tesi si suddivide in quattro Capitoli. 1. Il primo tratta della ripartizione territoriale della Repubblica italiana. In particolare, si commenta l’articolo 114 della Costituzione differenziando l’attuale testo della disposizione in oggetto rispetto all’originario in vigore fino alla Riforma del 2001. Nel Capitolo si analizza, inoltre, l’articolo 116 della Costituzione, il quale dispone che cinque Regioni dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia. 2. Il secondo Capitolo parla della fusione di Regioni esistenti e della creazione di nuove Regioni (articolo 132 comma 1). Prima di trattare del procedimento di variazione, risulterà necessario analizzare l’articolo 131 della Costituzione, il quale contiene l’elenco delle Regioni in cui si riparte il territorio italiano, e le relative discussioni in sede di approvazione della carta costituzionale. Il Capitolo si conclude con lo studio di un caso specifico: il tentativo di costituire una Regione a sé stante, denominata Principato di Salerno. 3. Il terzo Capitolo tratta dello spostamento di Province e Comuni da una Regione ad un’altra (articolo 132 comma 2). Oltre a spiegare il procedimento di variazione verrà analizzato un caso specifico: il trasferimento di alcuni Comuni dalla Regione delle Marche alla Regione dell’Emilia-Romagna. 4. Il quarto Capitolo tratta, infine, dell’articolo 133 della Costituzione, il quale dispone la procedura volta alla creazione di nuove Province e nuovi Comuni o alla modifica delle circoscrizioni provinciali e comunali all’interno di una stessa Regione. Qui in particolare si commenta il decreto legge n. 95 del 2012, convertito nella legge n. 135 del 2012, il quale disponeva il riordino, poi fallito, delle Province e il disegno di legge denominato “DDL Delrio”, dal nome del Ministro per gli Affari regionali, le Autonomie e lo Sport Graziano Delrio, approvato alla Camera dei Deputati nel dicembre 2013.
|