Riassunto analitico
L’elaborato si propone di analizzare lo stato attuale della Legge 194/78 sull’ Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) evidenziando luci ed ombre della normativa. Tale legge è scaturita dall’esigenza di contrastare il fenomeno degli aborti clandestini in grado di compromettere la vita e la salute della donna. Restano dei problemi aperti in ordine alla sua attuazione e applicazione, tra questi figurano il time factor, l’incondizionato esercizio del diritto di obiezione di coscienza da parte del personale sanitario in una duplice visione qualitativa e quantitativa ed il ruolo dei consultori familiari. Tali fattori, uniti alle lacune normative in tema di aborto farmacologico ed in materia di stupro rendono l’accesso alla pratica maggiormente difficoltoso con la conseguente permanenza del fenomeno dell’aborto clandestino. Sul piano psicologico sorgono questioni inerenti la “vittimizzazione secondaria” della vittima di violenza sessuale che può, nel caso in cui allo stupro segua una gravidanza indesiderata, esporsi anche al rischio di abortion stigma ed alle conseguenze di quella che può essere una maternità non voluta e che può poi rivalersi su quello che è il prodotto del concepimento, frutto di un atto brutale e traumatico. Pertanto, a fronte dei quarantasette anni di vita della legge, si ritiene necessario un suo svecchiamento attraverso emendamenti e introduzione di norme ad hoc finalizzate a fornire copertura normativa a situazioni nuove connotate da una propria specificità e delicatezza.
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