Riassunto analitico
Il presente lavoro intende descrivere il pensiero pedagogico di Fernando Rielo, fondatore dell'Istituto di Missionari e Missionarie Identes di Cristo Redentore, di recente formazione. Si delinea, in questo autore, una visione particolare della storia umana ed educativa, viste come dominate da quello che Rielo chiama il principio di identità, cioè da una tendenza assolutizzante del pensiero umano che lungo i secoli ha portato l'uomo a elevare ad assoluto la propria interpretazione della realtà, dando vita a una frammentazione del pensiero e dell'identità stessa dell'essere umano. A partire dal proprio personale rapporto con Dio, Fernando Rielo delinea un nuovo criterio su cui basare la lettura dell'esistenza: Dio è l'unico essere da assolutizzare in quanto è il solo in grado di dare direzione e senso alla realtà interna ed esterna all'essere umano; Dio è allo stesso tempo Uno e Trino, cioè formato da tre Persone Divine in continua relazione reciproca. Pertanto, è un principio di relazione quello che si sostituisce al principio identitario e che regge tutta l'attività e il pensiero umani. Essendo questa relazione genetica, poiché il Figlio contiene in sé il carattere ereditario del Padre, Rielo parla di “essere +” che si contrappone alla tautologia “l’essere è l’essere”. L'essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio, è costituito internamente da quella che Rielo chiama divina presenza costitutiva, cioè la presenza del carattere ereditario (genetico) di Dio nell'uomo. Tale presenza conferisce a ciascuno la dignità di persona nonché le caratteristiche divine quali la bontà, la generosità e tutte le altre virtù. L'essere umano, scegliendo di rimanere aperto a questa presenza divina in sé stesso, è capace di dare direzione e senso a ogni pensiero, parola o azione che compie, in ordine al bene e all'amore. Da qui scaturisce un'idea di educazione integrale che sia al servizio della persona affinché questa possa scoprire e perseguire la propria personale vocazione e raggiunga, così, la pienezza e lo sviluppo integrale della propria esistenza. Questo tipo di educazione è essenzialmente relazionale in quanto è trasformante non solo per l'educando ma anche per l'educatore il quale, per svolgere al meglio la propria responsabilità educativa, non può prescindere dal coltivare il proprio personale rapporto con Dio mantenendosi costantemente nella condizione di discepolo. Nella relazione con l'educando, invece, sono due le caratteristiche fondamentali: il culto dulico e l'estasi. Il culto dulico si riferisce al modo in cui l'educatore dovrebbe approcciarsi e trattare l'educando, secondo un vero culto che gli conferisca dignità e onore in quanto figlio di Dio da lui inabitato interiormente. Questa modalità di approccio prevede in primo luogo una comunicazione gentile, affettuosa, che sia all'insegna dell'ascolto, della carità e del rispetto dell'altro; in secondo luogo la capacità di dimenticare sé stessi e i propri interessi o le passioni che abitano il proprio cuore per mettere al primo posto i bisogni spirituali, fisici, emotivi e psicologici dell'educando. Questa capacità di uscita da sé stessi è l'estasi, che va coltivata tanto nell'educatore quanto nell'educando, al fine di coinvolgersi totalmente nella relazione con Dio e con gli altri. La pedagogia di Fernando Rielo muove da un modello educativo che è Cristo stesso. Egli rende tangibile la divina presenza costitutiva nell’essere umano, facendosi esempio di quel comportamento la cui essenza è l’amore e l'offerta di sé stessi per il bene dell'altro e per questo è considerato da Fernando Rielo l'educatore per eccellenza. Diversi sono gli ambiti, interni all'Istituto Idente, in cui si è applicata la pedagogia rieliana, la quale è ancora oggi studiata in un ente appositamente creato, la Scuola Idente, al fine di scoprire le modalità appropriate con cui applicarla nei vari ambiti della vita umana.
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