Riassunto analitico
La tesi si propone, prima di tutto, di offrire una panoramica dell’evoluzione del diritto del mare e delle vicende storiche che hanno determinato l’elaborazione del regime giuridico, come definito dalla Convenzione di Montego Bay, oggi operante all’interno della comunità internazionale. Si affronta poi uno dei temi centrali dell’elaborato: viene, infatti, presentato l’istituto della Zona Economica Esclusiva. Dopo aver compiuto una ricostruzione delle diverse tappe che, susseguendosi, hanno portato alla nascita della ZEE, si analizza, partendo dai proclami del Presidente Truman del 1945, l’approccio e degli Stati in via di sviluppo e dei Paesi maggiormente industrializzati rispetto alla novità in esame. È data una definizione del concetto di zona economica esclusiva che tiene conto di una diatriba dottrinale che ha discusso della natura della zona avanzando tre diverse possibilità: sezione di alto mare, zona a sovranità statuale o zona sui generis. Viene prospettato un confronto tra la ZEE, le zone di pesca e la continental shelf, in particolare, si mette in evidenza come la prima, una volta proclamata, possa comportare la perdita di autonomia della piattaforma continentale. Date le peculiarità che contraddistinguono questa fascia di mare, non si è trascurata l’analisi delle modalità con cui la pesca, la ricerca scientifica e la protezione dell’ambiente marino sono gestite e garantite. La zona economica esclusiva è stata introdotta con particolare riguardo ai Paesi oceanici, pertanto è stato estremamente interessante analizzare come l’istituto sia stato adattato alle caratteristiche geomorfologiche e geopolitiche di un bacino semi-chiuso come quello del Mediterraneo. L’indagine si è concentrata sugli elementi di compatibilità e incompatibilità tra la ZEE e il Mediterraneo, presentando anche gli effetti della istituzione della zona in un mare, con un’altissima percentuale di “alto mare”, che funge da ponte per le comunicazioni e i traffici marittimi. Essenziali sono state le riflessioni elaborate in merito ai differenti approcci degli Stati mediterranei i quali, considerando l’ambiente circoscritto, non hanno potuto evitare di dar vita a contenziosi che, in alcuni casi, sono stati deferiti a organi giurisdizionali, in altri no. Si è posto l’accento sulla situazione di evidente disordine che regna all’interno di questa realtà, analizzando anche le modalità di intervento dell’Ue. Viste le peculiarità del bacino, il regime della ZEE necessita di adattamenti che incidono sulla gestione delle attività militari, di quelle di ricerca scientifica e archeologica, di quelle inerenti allo sfruttamento delle risorse minerarie e biologiche. È stata compiuta una differenziazione tra i diversi metodi applicati nel Mediterraneo per la gestione della pesca, dovendo supplire, in alcuni casi, alla mancanza di vere e proprie zone economiche esclusive. Si mette in luce come la cooperazione interstatale rappresenti un baluardo per la pace internazionale e di questa regione, ma anche come venga ivi scarsamente attuata a causa delle mire esclusiviste degli Stati.
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Abstract
First, the work tries to offer an overview of the evolution of the Law of the Sea and the historical events which brought to the actual legal system, as defined by Montego Bay Convention, applied by the international community. It is explained the concept of the Exclusive Economic Zone, which is one of the crucial themes the thesis focuses on. In fact, after a reconstructive presentation of the different stages that determined the evolution of the EEZ, it is analyzed, starting from the two President Truman’s proclamations in 1945, the developing States and more industrialized Countries’ approach to this new legal device. It is presented a theorical dispute among doctrine authors who tried to give a definition of the EEZ nature proposing three opposite possibilities: a high seas zone, a zone under the State sovereignty or a sui generis zone. The Exclusive Economic Zone is compared with the fisheries zones and the continental shelf, in particular it is shown how the rules which operate in the EEZ are, eventually, able to prevail, once it is declared, on the ones that operate in the continental shelf. Considering the particular nature of the EEZ, it was not possible to not linger on the way States manage and guarantee the principal activities of the area: fishing, scientific research and the protection of the maritime environment. The oceanic Countries pushed to introduce the exclusive economic zone, so it is very interesting to understand how the Mediterranean States tried to adapt the new device to its nature of semi-closed basin, especially because of its geomorphological and geopolitical features. The research concentrates on the compatibility and the incompatibility between the EEZ and the Mediterranean, in particular., the effects produced by the official declaration of the zone on a sea, with a high percentage of high seas, which is known and used as a support for communications and maritime traffics. It is highlighted the chaos which rule in the area because of the variety of decisions States take, the big amount of litigations among governments and the concurrent presence of the EU. Due to the basin smallness, accommodations are done about the rules which have to be applied to military activities, scientific research and archeological ones and to the exploitation of mineral and biological resources. Cooperation among States is essential to defend the international peace and the peace in the Mediterranean region.
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