Riassunto analitico
La seguente tesi tratta del fenomeno criminoso “stalking”dal punto di vista europeo, fattispecie che ha cominciato ad essere giuridicamente riconosciuta a partire dalla fine degli anni novanta del secolo scorso, da molti Stati europei : un grande stimolo per la legislazione è stato dato dalla Convenzione del Consiglio d’ Europa sulla prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica ( 2011);Il ritardo iniziale è stato provocato da varie cause, tra cui la mancanza di una consapevolezza sociale e la difficoltà di definizione di un fenomeno dalle molte sfaccettature. Lo stalking può infatti manifestarsi in plurime modalità ( illecite o lecite) e comportare diverse conseguenze, sia fisiche che psicologiche. Gli Stati hanno poi adottato tecniche di criminalizzazione molto differenti, a secondo della prospettiva e del disvalore attribuiti ad esso : alcuni hanno optato per una classificazione molto precisa delle condotte, altri per una generica; una parte ha dato molto importanza allo status della vittima ( paura, ansia, cambio delle abitudini di vita), mentre altri si sono soffermati prettamente sulla azione persecutoria, quasi sempre presentata come reiterata. Oltre al confronto legislativo, vengono presi anche in considerazione il profilo tipico dello stalker ( caratteristiche ed atti) e della vittima ( categorie maggiormente vulnerabili, conseguenze fisiche e psicologiche …). Queste figure verranno anche analizzate secondo il punto di vista di genere, tenendo conto della Convenzione di Istanbul e delle varie indagini, che dimostrano una netta prevalenza di stalking maschile e vittimizzazione femminile.
|