Riassunto analitico
L’evoluzione compiuta dalla psichiatria nel percorso che l’ha portata da “medicina dello spirito” a scienza oggettiva ha avuto come naturale conseguenza l’oggettivazione della follia e l’annullamento della soggettività del malato. Le nascente scienza psichiatrica era pervasa dalla manipolazione e dal senso di onnipotenza,il folle era semplicemente un soggetto passivo a cui infondere la “cura” attraverso tecniche che sconfinavano spesso nella mera suggestione. Il tentativo della Daseinsanalysedi Ludwig Binswanger, psichiatraresponsabile della clinicaBellevue in Svizzera,è diverso. Attraverso la rielaborazione della psicoanalisi freudiana con la fenomenologia di Husserl e l’analitica esistenziale di Heidegger, Binswanger teorizzò un metodo di analisi e di cura che si basava sull’analisi della relazione esistente fra la persona e il suo modo di percepire e di essere-nel-mondo. Il caso Ellen West si può definire il “manifesto” della Daseinsanalyse, è infatti attraverso il racconto della tragica vicenda della ragazza che Binswanger svela la sua concezione di cura, lontana dai condizionamenti e orientata ad un percorso di comprensione del proprio modo di Esserci. La presente ricerca ha pertanto voluto indagare l’evoluzione del rapporto medico-paziente partendo dalla nascita della psichiatria come scienza oggettiva, così come è stata trattata nelle opere di Binswanger. Successivamente è stato esposto il concetto diSorge(Cura) secondo l’interpretazione heideggeriana, con uno sguardo anche all’aspetto pedagogico e autoformativo. Infine la tesi ha trattato approfonditamente il rapporto fra medico e paziente attraverso le testimonianze di Binswanger, analizzando con particolare attenzione il testo dedicato ad Ellen West nei suoi aspetti più controversi, grazie anche all’utilizzo di alcuni testi originali pubblicati dallo storico della psichiatria Albrecht Hirschmüller e parzialmente inediti in Italia. Le conclusioni proposte guardano alla cura come ad un rapporto orientato alla comunicazione e alla reciprocità, dove la guarigione risulta essere una meta raggiungile, ma che non può essere imposta. Queste considerazioni non vogliono e non possono fornire una risposta definitiva, anche alla luce della complessità dell’argomento, ma si propongono di fornire alcuni spunti di riflessione anche rispetto alletendenze della psichiatria contemporanea.
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