Riassunto analitico
La trattazione si propone di affrontare una delle problematiche più delicate e complesse del nostro tempo: il fenomeno del sexting e del revenge porn tra minori. Con l’avvento delle nuove tecnologie e la crescente diffusione dei social media, i giovani sono sempre più esposti a situazioni che possono compromettere la loro sicurezza e il loro benessere psicologico, tanto nel contesto online quanto in quello reale. Il sexting, ossia lo scambio di immagini o messaggi sessualmente espliciti, viene spesso percepito dai minori come un gesto innocente e una forma di espressione della propria sessualità. Tuttavia, i dati concreti e le esperienze quotidiane dimostrano come tale pratica possa facilmente trasformarsi in un incubo quando le immagini intime finiscono nelle mani sbagliate. La possibilità che tali contenuti vengano diffusi senza il consenso della persona coinvolta, dando origine al revenge porn, costituisce una delle manifestazioni più gravi e devastanti di questa tendenza. Il presente studio si propone di esplorare le dinamiche sottese al sexting e al revenge porn tra minori, prendendo in considerazione non solo gli aspetti legali e giuridici, ma anche le conseguenze psicologiche e sociali per le vittime di tali abusi. Viene analizzato il quadro normativo internazionale e nazionale, evidenziando le lacune e le criticità esistenti nella protezione dei minori da tali comportamenti devianti e dannosi. Sebbene la legislazione italiana abbia compiuto significativi progressi nel garantire la tutela dei minori online, emerge come essa risulti ancora parzialmente inadeguata, incapace di tenere il passo con l’evoluzione rapida delle tecnologie digitali. Ne deriva che, frequentemente, viene lasciato alla giurisprudenza l’onere di colmare tali vuoti normativi e di orientare l’applicazione della legge rispetto a fenomeni in continua trasformazione. Inoltre, si riflette sull’importanza dell’educazione digitale e sulla necessità di fornire ai giovani gli strumenti adeguati per comprendere i rischi legati alla rete e a una comunicazione spesso superficiale e inconsapevole. Questa tesi vuole rappresentare non solo un’analisi giuridica approfondita, ma anche un invito a riflettere sulla responsabilità collettiva di tutti, dalla famiglia alla scuola, fino alle istituzioni e alla società nel suo complesso, nell’affrontare in modo consapevole e responsabile i pericoli che la digitalizzazione porta con sé. Solo attraverso una collaborazione continua e mirata, infatti, sarà possibile garantire un ambiente sicuro e protetto per i minori, favorendo la loro crescita in un mondo digitale che, purtroppo, non sempre si rivela un luogo sicuro.
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